A chi c’è sempre stato, A Iervolino, A chi c’era a Budoni, A Salerno e Alla sua magica tifoseria

E’ finita. Con tre giornate d’anticipo, dal divano, senza l’ansia incredibile di quel famoso 22 maggio di un anno fa. Ma, credeteci, la gioia è assolutamente la stessa. Lacrime e brividi, una felicità che non si può descrivere a parole. La Salernitana resta in serie A. Con merito, senza l’aiuto di nessuno, zittendo qualche trombone stonato che augurava la serie B. Siamo entrati in una nuova epoca fatta di amore, passione, senso d’appartenenza, identità, voglia di dimostrare che Salerno e la sua gente non hanno nulla da invidiare a nessuno. Ribadiamo, a nessuno. E in questo giorno che è già storia ecco le nostre dediche, con la prima lettera dell’alfabeto volutamente e sempre maiuscola:

A chi c’era a Budoni, Arzachena, Pontedera e Selargius

A chi ha portato 50mila persone in strada per celebrare il centenario

A chi è nella curva del paradiso ed è parte di questa storia meravigliosa

Al presidente Iervolino, al direttore Milan, al ds De Sanctis, a Paulo Sousa. Per quello che hanno fatto e per la consapevolezza che il meglio deve ancora venire

Ai provinciali senza identità, a chi cantava tornerete in serie B, ai Consigli per gli acquisti, a chi ci etichettava come improponibili, già retrocessi, senza storia e squadra materasso.

Ai 20mila dell’Arechi, alla curva Sud, agli ultras, ai club, a quella provincia che ama i colori granata e che fa sempre la differenza

Alla Salernitana, a Salerno, a tutti noi. Siamo in serie A, per il terzo anno di fila. Sabato, senza se e senza ma, 30mila allo stadio per goderci una grande, grandissima festa”.

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