Partiamo da una premessa: le liti tra giornalisti e testate non fanno onore a nessuno, per cui rispettiamo e rispetteremo sempre le notizie date da altre fonti che, evidentemente, se ci mettono faccia e firma avranno i loro informatori. Il tempo, poi, dirà. Ma se i tifosi, stasera, pensano più ad una cessione societaria che al primo posto e alla partita col Brescia, vuol dire che i nostri colleghi o altri addetti ai lavori hanno raggiunto un grande livello di credibilità e non sta a noi dare alcun tipo di giudizio. La notizia, tanto per fare chiarezza rispetto a chi non l’avesse letta, parla di un immediato passaggio di quote societarie, con Lotito ormai convinto a cedere il suo 50% e a salutare Salerno dopo 9 anni e mezzo. La proprietà e la dirigenza hanno emesso l’ennesimo comunicato stampa preannunciando querele, la gente è divisa in due tronconi: la stragrande maggioranza che si dice addirittura pronta a stappare lo spumante in attesa dei Della Valle o di altri imprenditori potenzialmente interessati, un’altra parte che ritiene siano in atto opere di destabilizzazione (non da parte della stampa) non a caso con la Salernitana prima in classifica. Mentre Sky, a livello nazionale, parla di una Salerno che sogna senza aggrapparsi ad alcun regolamento (e siamo anche stanchi di ripetere che nessuno vieta nulla) e, anzi, invita il pubblico ad incitare la squadra, sul piano locale si conferma una sorta di spaccatura che non fa bene a nessuno. Anche la nostra redazione, nella sezione dedicata ai commenti, sta ricevendo critiche da parte di qualcuno, gli stessi che parlavano di un Castori esonerato a settembre, di una Salernitana da retrocessione e che, da qualche settimana a questa parte, sono costretti a godere per situazioni potenziali e non reali visto che la Salernitana non perde e non c’è modo di sfogarsi. I nomi (spesso falsi) sono sempre quelli, liberissimi di credere a qualunque cosa senza, però, offendere chi la pensa diversamente.
E il nostro pensiero, a sette mesi di distanza da queste voci che sono circolate con insistenza, è sempre lo stesso: le trattative concrete non nascono sul web o sui giornali, ma nelle segrete stanze. Un conto è dire che Lotito, con la Salernitana prima in classifica, stia cullando il sogno promozione e si stia guardando intorno per individuare successori all’altezza, un conto è dire che voglia cedere perchè qualcuno ha chiesto di acquistare la Salernitana. Della Valle ha smentito da tempo, ci risulta un sondaggio di persone in passato vicine al mondo granata che speravano di approfittare del malumore popolare per convincere Lotito a lasciarla per quattro spiccioli. Ovviamente mandati via, senza neanche rispondere. Aggiungiamo un’altra riflessione: rispetto al passato, la voce di un addio è stata insistente, alimentata da tante persone e non da un’unica fonte. E che la Salernitana capolista possa essere appetibile, con una tifoseria potenzialmente importante, non ci sono dubbi. Ma il 2021 sarà un anno decisivo. Per vedere a gennaio quanti acquisti ci saranno, per capire se si tornerà in serie A per la terza volta nella storia e…per le elezioni comunali. Non vorremmo mai che qualcuno stia muovendo pedine promettendo qualcosa in cambio di voti. Del resto lo slogan “Via i Romani da Salerno” è diventato virale ed è mantra che attira, come un’esca, quel nutrito gruppo di tifos(ocial)i che, accecati dalla rabbia e dalla voglia di contestare, oggi rischierebbero di reputare credibile anche Joseph Cala. Noi ragioniamo diversamente e ci chiediamo: chi ha intenzione davvero di andar via lo fa tra agosto e ottobre, in piena contestazione, o con una squadra che primeggia e può far fruttare l’investimento in una categoria superiore? Ai posteri l’ardua sentenza, nel mentre di ufficiale c’è solo la smentita ed il fatto che sabato si giocherà a Brescia. Al tifoso interessa fare risultato al Rigamonti e qualunque notizia possa creare distrazioni a chi si gioca il primo posto viene considerata rischiosa. Avvenisse questo passaggio di quote, tutti resteremmo tifosi in egual misura. Perchè si ama la Salernitana e non chi la rappresenta. Al giornalista, all’opinionista e al vero tifoso cambia veramente poco.
Se, invece, dopo sette mesi e altri potenziali sette non si muovesse foglia cosa si scriverà sui social? La speranza è che Salerno, come accade sovente, non pecchi di memoria corta e non cada nella trappola della corrida del web pronta ad attaccare sulla base di illazioni, ma che poi si tira indietro quando sbaglia e dovrebbe chiedere scusa. In tempi di crisi economica senza precedenti, con introiti zero, stadi vuoti, pochi sponsor e tantissime problematiche organizzative, c’è una proprietà che, tra mille errori e con l’obbligo di rinforzare la squadra, sta garantendo una continuità sportiva al calcio salernitano primeggiando nella classifica del monte ingaggi. La riflessione con cui chiudiamo è molto amara. Stasera, pur sapendo che bisogna restare con i piedi per terra, sarebbe stato bello essere felici per un primo posto in B dopo 23 anni, per un allenatore che sta lavorando benissimo, per un gruppo che suda e onora la maglia come non accadeva da decenni. Rammaricandosi, eventualmente, per l’impossibilità di tifare dagli spalti e non per una smentita. I tempi, evidentemente, sono cambiati. Ma vien difficile pensare che qualcuno stia davvero parlando con Lotito per fargli…le scarpe.
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