Arechi già da record, in 45mila per le gare casalinghe

Insieme per un grande campionato 1600, 1698, 2630, 3987. Non stiamo dando i numeri, semplicemente ricordiamo quanti erano stati gli spettatori che avevano assistito alle ultime quattro partite casalinghe della Salernitana tra paganti ed abbonati. Un deserto, uno scenario tristissimo, una scelta legittima della tifoseria che tuttavia sortì effetti devastanti su una squadra già in caduta libera. Nessuno, dunque, avrebbe mai potuto immaginare che a ottobre l’Arechi primeggiasse nuovamente in cadetteria battendo anche numerose piazze di categoria superiore.

Limitandoci alle partite ufficiali sono 41mila i tifosi che si sono recati allo stadio: 9000 all’esordio col Pescara, 18000 contro il Benevento, 7600 di mercoledì sera per il match con il Chievoverona senza dimenticare i 5500 in coppa Italia col Catanzaro in pieno periodo vacanziero. Un tifo incessante, una componente che alla lunga risulterà determinante. Perché a Salerno parlare di dodicesimo uomo non è mai casuale né frase fatta. Domenica alle 15 arriva il Frosinone, il big match della settima giornata che potrebbe permettere alla Salernitana di andare alla sosta addirittura prima in classifica e con la possibilità di recuperare quasi tutti gli indisponibili per la sfida col Venezia. Al dato dei 41mila aggiungiamo i 4000 del triangolare del centenario, anche in questo caso con migliaia di persone impossibilitate tra lavoro e vacanze e un ambiente totalmente sfiduciato.

In realtà i bagni di folla di San Gregorio Magno lasciavano già ben sperare, c’erano mediamente 1500 persone ad assistere alle amichevoli dei granata. In trasferta passione altrettanto forte: 350 a Lecce per una partita di coppa dall’esito anche abbastanza scontato alla vigilia e con la scritta “cantiere aperto” in bella vista, 130 eroi a Trapani per un viaggio difficile e dispendioso, 900 a Cosenza, 500 a Livorno di domenica sera e con la consapevolezza di dover andare a lavoro il giorno dopo senza nemmeno poter passare da casa per salutare la famiglia. Un atto d’amore incredibile che conferma quanto basti poco per infiammare la piazza. Sia soltanto l’inizio, insieme nessun traguardo è precluso.

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