Calil: “Non si può vedere un Arechi così vuoto. Altro che pressioni, è il dodicesimo uomo!”

Ex molto amato a Salerno per la sua professionalità e per il grande attaccamento alla maglia, Caetano Calil ha parlato così ai microfoni di TvOggi: “Seguo sempre con affetto le sorti della Salernitana. Non si può parlare di una stagione fallimentare, sia chiaro, ma quando vengono presi calciatori come Cerci e mister del livello di Ventura è evidente che la gente si aspettava qualcosa di differente. Al momento c’è distanza dalla zona playoff, ma basta poco per poter essere protagonisti. Non credo serva un innesto in attacco, i calciatori attualmente in organico sono forti e lo stanno dimostrando. Ben vengano gli arrivi di Curcio e Aya, bravi ragazzi e ottimi professionisti che possono dare una mano. Certo, fa male vedere un Arechi così e sono totalmente in contrapposizione rispetto a chi parla di pressioni: è il sogno di ogni atleta giocare in uno stadio caldo, che spinge. L’Arechi deve tornare ad essere il dodicesimo uomo, ma la gente deve essere coinvolta e trascinata. Servono i risultati e le prestazioni, oltre alla consapevolezza di poter lottare per qualcosa di importante. Nell’anno della C lo stadio è sempre stato pieno e ci ha dato una grossa mano, non dimenticherò mai l’esultanza sotto la curva dopo il gol contro il Benevento che ci permise di vincere lo scontro diretto. Ho ottimi ricordi di Salerno, al di là della vittoria del campionato e delle mie reti. Anche sul piano personale è stato un momento d’oro, la mia famiglia si è trovata benissimo e saremo sempre legati alla piazza”. 

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