Caso Verdi, le ultime indiscrezioni: la PEC non era obbligatoria per depositare il contratto

Quando ci si riduce all’ultimo minuto per chiudere una operazione di mercato, il rischio è sempre dietro l’angolo. Figuriamoci, poi, se bisogna mettere d’accordo due società, un procuratore e un calciatore in meno di 40 minuti. La trattativa Verdi, che sembrava tramontata nel pomeriggio dopo il no allo scambio con Bonazzoli, è stata riaperta in prima persona dal presidente Danilo Iervolino senza che il direttore sportivo e l’allenatore fossero stati informati. Mentre De Sanctis provava a convincere Botheim ad accettare la destinazione Genova per formalizzare l’accordo con Cabral, il patron contattava l’amico e collega Cairo per strappare il sì a condizioni diverse rispetto alla scorsa estate, quando la richiesta di 5 milioni di euro fu ritenuta eccessiva. Alle ore 20, tuttavia, il sito della Lega non certificava alcun accordo tra Verona, Salernitana e Torino e Verdi – già pronto a partire alla volta di Salerno, pare contattato con entusiasmo da qualche ex compagno di squadra – è rimasto lì, consapevole di non rientrare nei piani tecnici di Bocchetti. Stamattina la Lega e i responsabili dell’ufficio tesseramenti hanno lasciato intendere che non c’è mai stato nessun problema di linea o di server, come certificato dal contratto di Molina depositato da Bari e Monza regolarmente alle 19:59. Il club granata, al momento, non ha fatto alcun tipo di ricorso. Ricordiamo che i contratti di trasferimento dei calciatori si possono depositare senza obbligo di ricorrere alla PEC ma caricandoli sul portale apposito della FIGC, inaccessibile all’utenza un secondo dopo le ore 20. E questo passaggio sembra inchiodare le società alle proprie responsabilità, sebbene il segretario Dibrogni assicuri d’aver contattato preventivamente la Lega per segnalare non meglio precisati problemi di linea. Fatto sta che, in caso di no definitivo, la Salernitana avrebbe la possibilità di fare ricorso al CONI entro trenta giorni, in pratica ci sarebbe il rischio di un Verdi avversario tra due settimane e tesserato granata dopo la trasferta del Bentegodi. Ipotesi ovviamente irrealistica. “E’ il nome di spessore messo in giro prima della chiusura per poi dire che non è stata colpa loro” scrivono molti tifosi sul web, altri invece ritengono che la società non abbia responsabilità e che sia stata strategia giusta ridursi all’ultimo per far abbassare le pretese economiche al Torino. Di fatto, col no della Lega, la Salernitana sarebbe priva del giocatore di qualità che salta l’uomo e che spacca le partite. Verdi, a Salerno, sarebbe tornato a piedi già in estate, provare a prenderlo il 31 gennaio è apparso quantomeno azzardato.

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