C’è il sì di Crociata: Castori lo vuole, la società smentisce. Ma è occasione da non perdere…

Fabrizio Castori ha chiesto ufficialmente alla società uno sforzo per il centrocampista Giovanni Crociata. Del resto stiamo rimarcando da diversi giorni che non può bastare il pur ottimo ingaggio di Mamadou Coulibaly per colmare le lacune di un reparto che ha rappresentato il vero tallone d’Achille nel girone d’andata e che, persi Kiyine, Akpro e Maistro, si è limitato alla riconferma di Dziczek (mai convincente), di Capezzi e all’arrivo di Schiavone dalla C. Considerando che ad Empoli, in uno scontro che vale il primato, non ci sarà nemmeno il capitano Francesco Di Tacchio, sarebbe fondamentale intervenire subito e sfruttare questa grande chance che offre il calendario per mettere alle spalle le sconfitte con Monza e Pordenone. Il calciatore sarebbe perfetto per la rosa della Salernitana: è tesserabile come under, ha dinamismo, ha già lavorato con l’allenatore ai tempi di Carpi, ha personalità, segna, ha caratteristiche che non ci sono in organico, è un giovane di prospettiva assoluta e può giocare indifferentemente nel 4-4-2 e nel 3-5-2. Tutte le parti in causa hanno confermato l’esistenza di una trattativa, eventuali smentite della società sarebbero di rito o nasconderebbero una offerta evidentemente non adeguata. Ora è necessario dare una dimostrazione di forza. Per la tifoseria, per un allenatore che ha fatto un mezzo miracolo e per quella concorrenza che sta provando a ostacolare l’inaspettato cammino dei granata. Un tandem Crociata-Coulibaly sarebbe davvero tanta roba per la categoria, un investimento anche in prospettiva futura. Il mediano ha virtualmente chiuso la sua esperienza con il Crotone, è naturalmente corteggiatissimo in B ma Salerno, per classifica, blasone e per la presenza di Castori, sarebbe la prima scelta. Una pista gradita, a quanto pare, pure a chi ne cura gli interessi. Farsi sfuggire un’occasione del genere per poi dire “non lo avevamo mai trattato” sarebbe un autogol. Dopo cinque anni e mezzo senza mai centrare i playoff, ora è tempo di risposte. Altrimenti il partito degli scettici crescerà a dismisura. E sarà difficile dare torto a determinate correnti di pensiero.

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