Chiancone: “Una squadra fisica non può esprimere un bel calcio dopo 3 mesi di stop”

Intervenuto durante la trasmissione “Cento+1” in onda ogni giovedì sulla webradio dell’associazione Freedom, il doppio ex di Salernitana e Juve Stabia Roberto Chiancone ha fatto un’analisi molto competente sull’attuale momento vissuto dai granata individuando i motivi di questo calo di rendimento: “Anzitutto bisogna fare una riflessione a 360°: capisco che il tifoso si faccia prendere dall’enfasi e dalla tensione della gara, tutti vorrebbero sempre vincere e dare spettacolo. In realtà, analizzando la rosa a disposizione dell’allenatore, ci sono tanti calciatori fisici e tre mesi di stop incidono tantissimo. Le idee di Ventura sono chiare e il suo sistema di gioco prevede triangolazioni, sovrapposizioni, inserimenti e movimento continuo. Cose che non si possono pretendere ora, dopo appena tre partite post lockdown e con una infermeria sempre piuttosto affollata. La rosa è buona, intendiamoci. Ci sono tutti i presupposti per chiudere in crescendo, anche perchè il fisico si abitua e molto preso vedremo una Salernitana più brillante. Mi ha sorpreso Di Tacchio: quando sembrava a corto di energie ha preso per mano i compagni da vero capitano e ha segnato due gol trascinando la squadra. La componente mentale è altrettanto determinante, vorrei rimarcare che la Salernitana è tra i pochissimi club che ha giocato due volte su tre alle 18:45 con 35 gradi. L’allenamento quotidiano non è più quello pre Covid: oggi bisogna gestire le singole situazioni, dare priorità alla condizione atletica, scegliere la formazione secondo tanti criteri. Non è assolutamente semplice. Aggiungiamo che manca il pubblico, altra componente che incide. Certo, a volte i tifosi sono paradossali: cantano e si entusiasmano quando si vince, mugugnano quando si perde. E’ proprio nelle difficoltà che ci deve essere l’appoggio della gente, è fondamentale perchè ti dà una spinta in più che fa la differenza”.

Chiancone parla anche della scelta di giocare a porte chiuse: “Se i contagi dovessero calare ancora, è evidente che le autorità ci penseranno. Secondo me, però, non sarà una decisione facile. Ci sono stadi da 40mila posti, altri da 5000: riducendo la capienza, ad esempio, la Juve Stabia potrebbe contare su appena 7-800 persone. Un Arechi con i soli abbonati non garantirebbe la stessa spinta di sempre, non sarà la stessa cosa. Mi metto nei panni di chi deve decidere, immaginate quanto sia caotico e complicato stabilire la riapertura delle porte ragionando sulla situazione di ogni singolo stadio italiano. E’ impossibile, ci vorrebbe un sacco di tempo. Lo ribadisco: la curva è una componente determinante in piazze come Salerno, il derby senza la cornice abituale è un qualcosa di tristissimo, ma c’è una logica. Ad ogni modo occhio alla Juve Stabia: non possono permettersi ulteriori passi falsi, perdere  a Salerno significherebbe complicarsi la vita e ritrovarsi nelle sabbie mobili della classifica. Il mio cuore è granata, ma voglio bene anche alle vespe. Mettiamola così: la Salernitana andrà ai playoff e lotterà per la promozione, a Castellammare festeggeranno la salvezza a prescindere dal risultato di stasera”.

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