Cucci: “La Salernitana è la storia del calcio italiano”. Jacobelli: “In tempi di Superlega tra ricchi il trionfo di una grande realtà”

Nel corso di questi giorni, bellissimi e intensi come non capitava da tempo, moltissimi professionisti di spessore si sono concentrati sulla promozione in serie A della Salernitana. Uno di questi è stato Italo Cucci, cui parole hanno riempito d’orgoglio il popolo granata: “Ho seguito la Salernitana in massima serie 23 anni fa e ricordo una tifoseria ricca di passione ed entusiasmo, profondamente legata ad un allenatore come Delio Rossi. Oggi in panchina c’è un professionista d’esperienza come Fabrizio Castori, cui calcio pratico risulta ancora vincente. Mi fa piacere ci sia stato l’abbraccio con la gente, purtroppo a distanza per le normative anti-Covid. Ad ogni modo vorrei ricordare a tutti che stiamo parlando di una realtà ricca di cultura e di storia, menzionerei la Scuola Medica Salernitana e le tante bellezze di un territorio affascinante, straordinario. Ma la Salernitana ha fatto la storia del calcio italiano, grazie ad un signore che si chiamava Viani che ideò un sistema di gioco poi riproposto da Nereo Rocco e da altri tecnici capaci di vincere seguendo il suo esempio. Complimenti, davvero. A tutti! E bentornati nella massima categoria del calcio nazionale”. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore di TuttoSport Javier Jacobelli: “La serie A trarrà sicuramente grossi benefici dalla presenza di una tifoseria numerosa, passionale ed esemplare come quella granata, sono veramente contento che la Salernitana abbia scritto una pagina così bella del campionato di B emergendo rispetto a realtà teoricamente più accreditate come il Monza. Il finale di stagione è stato impressionante per costanza e consapevolezza, complimenti a mister Castori che ha svolto un lavoro straordinario. In tempi di Superlega, in cui presunti ricchi avevano pensato ad un campionato a parte per risolvere i problemi economici, è doveroso rimarcare il trionfo di una città e di una squadra che consentono a tutti di credere ancora nel concetto di meritocrazia”. Una bella risposta anche a tanti scrittori napoletani che hanno parlato di senso di inferiorità e frustrazione dimenticando che Salerno ha fatto la storia. Non solo dal punto di vista calcistico. E proprio per questo non ha nulla da invidiare a nessuno.

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