Esattamente un mese e mezzo fa, la Salernitana scendeva in campo contro l’Inter in un clima che sarebbe eufemistico definire irreale. Nella tarda mattinata i trustee avevano messo in allarme decine di migliaia di persone rimarcando che non ci fossero offerte ritenute congrue per la cessione del club entro i termini previsti del 31 dicembre, mentre il presidente della FIGC Gabriele Gravina confermava la volontà di non concedere alcuna proroga anche a costo di giocare un intero girone con 19 squadre e una classifica rivoluzionata. All’Arechi si presentarono quasi in 15mila, ma la curva Sud scelse la strada del silenzio in segno di sdegno mandando un messaggio inequivocabile al Palazzo del calcio. Il pubblico, con grande dignità, si disse pronto anche a ripartire dalla Promozione pur di porre fine ad una querelle infinita. Sul campo una squadra in totale emergenza e palesemente scarica perse per 5-0, ma il risultato sarebbe potuto essere nettamente più rotondo se l’Inter non si fosse limitata al “torello” nella seconda frazione di gioco. Circa 45 giorni dopo, la storia del calcio salernitano è totalmente cambiata. Lotito e Mezzaroma sono il passato, Iervolino è presidente accolto trionfalmente che si è presentato benissimo alla piazza, un direttore sportivo del calibro di Walter Sabatini ha rivoltato come un calzino la rosa a suon di investimenti ed intuizioni assicurando al tecnico undici volti nuovi, alcuni di grandissima qualità.
E la gente sta rispondendo nel modo giusto, come testimoniano i dati della prevendita. Curva Sud sold out in 48 ore, 10500 biglietti venduti in totale, poche disponibilità nei distinti e in tribuna azzurra e la sensazione che ci sarebbe già il tutto esaurito se il Comune avesse provveduto ad istallare – come promesso un anno fa- i tornelli in curva Nord, altro settore popolare chiuso al pubblico locale dal 2006. In città e in provincia sono stati esposti striscioni di sostegno, l’hashtag è “DifendiamolA”, con la prima lettera dell’alfabeto in bella vista e un clima di partecipazione collettiva che non si respirava da anni. Il nuovo tormentone, il famoso 7% (in riferimento alle possibilità che i bookmakers danno alla Salernitana di salvarsi), si è trasformato in una gettonatissima felpa a tinte granata, donata ieri pomeriggio al ds Sabatini. “Senza tifosi, soprattutto in piazze del genere, non c’è possibilità di vincere. E’ componente determinante, siamo convinti che Salerno farà la propria parte” ha detto proprio Sabatini un minuto dopo la chiusura del mercato. E con lo Spezia c’è la possibilità di chiudere un cerchio. Nell’estate del 2020, in uno stadio tristemente vuoto ma con 300 persone all’esterno ad accogliere la squadra, i liguri espugnarono in rimonta l’Arechi precludendo ai campani di partecipare ai playoff. Una sorta di fallimento per la gestione Ventura. Un anno e mezzo dopo battere lo Spezia significherebbe dare un senso alla stagione, rimettersi prepotentemente in corsa soprattutto se si dovessero recuperare le due partite non disputate con Udinese e Venezia, con tanto di restituzione del punto in classifica. Se ciò accadesse…altro che 7%. Soprattutto con il fattore dodicesimo uomo.
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