Doppio ex Belmonte: “Senza tifo si perdono tanti punti, Lotito faccia una scelta e porti Salerno in serie A”

A Salerno è rimasto poco più di un anno, eppure sembra abbia imparato a conoscere i calciatori e l’ambiente più di tante altre presunte bandiere. I tifosi non hanno dimenticato quel gol illusorio siglato contro il Cagliari di Ventura che avrebbe consentito, col senno del poi, di centrare la salvezza ed evitare la retrocessione in serie B. Emilio Belmonte è uno dei tanti doppi ex della sfida in programma sabato pomeriggio all’Arechi e, ai microfoni di GranataCento, TuttoSalernitana e SeiTv, ha commentato così il momento che sta vivendo l’intero ambiente salernitano: “Conosco bene il loro senso d’appartenenza e so che il doppio legame tra Lazio e Salernitana pesa. La gente rivendica identità, credo che ora Lotito debba fare una scelta. Ottimo essere ritornati in cadetteria dopo anni molto difficili, ma nelle ultime stagioni i granata hanno disputato due volte i playout e non sono mai riusciti a giocarsi gli spareggi per la promozione. Questa è una piazza che può stare benissimo in massima serie, ci sono potenzialità da 30mila spettatori in su a partita. So di questa contestazione, anche molto forte pur con toni e modi civili. Di certo immaginare uno stadio vuoto è un grosso svantaggio in una piazza come Salerno. Non è retorica quando si parla di dodicesimo uomo, è veramente una componente in grado di aggiungere tanti punti alla classifica”.

Belmonte presenta poi il match di sabato pomeriggio: “La Salernitana ha cambiato tanto, a partire dall’allenatore. Se mi dite che il mister sta lavorando con pochissimi centrocampisti a disposizione e con molti elementi sul piede di partenza non posso che confermarvi quanto sia complicato presentarsi così alla prima di campionato. Occhio alla Reggina che, a differenza dei granata, avrà la mente libera, l’entusiasmo della neopromossa e la voglia di fare bene da subito. Mi sembra che la società calabrese si sia mossa bene e nei tempi, prevedo un pareggio per 1-1”.

Infine l’angolo amarcord: “Ricordo che lo stadio era già pieno al momento del sopralluogo, una marea di gente ci scortava dall’albergo al campo con un entusiasmo incredibile. Nell’anno della serie A siamo stati veramente sfortunati, avevamo un organico di livello assoluto e fummo capaci di battere tanti avversari blasonati. Non voglio nemmeno commentare l’ultima partita di Piacenza, credo che sapete benissimo tutti come siano andate le cose ed è una ferita ancora aperta. Cambiare prima Rossi? Col senno del poi non si può fare nessun ragionamento, ma i risultati furono dalla parte di Oddo in quella parentesi”.

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