di Enzo Sica
Diciamo che la sosta di campionato, la prima della nuova stagione, è stata certamente apprezzata da Paulo Sousa che dopo la sconfitta di Lecce, immeritata, era consapevole che questo stop avrebbe anche fatto bene all’intero ambiente. Per carità nessun processo ad una squadra che è in fase di costruzione anche se due punti in tre gare (la metà di quelli messi da parte la scorsa stagione dopo 270 minuti) hanno suscitato qualche reazione negativa ma bisogna comprendere che siamo solo all’inizio e c’è tanto tempo per riprendersi.
Piuttosto ci preoccupano le condizioni di Boulaye Dia che è tornato acciaccato dalla sua trasferta in Senegal per rispondere alla convocazione della sua nazionale e forse non lo vedremo in campo per almeno tre partite. E sono incontri importanti visto che giocando due volte in casa (contro Torino e Frosinone) in tutti c’era la consapevolezza che, superato il mal di pancia per la mancata cessione alla squadra inglese del senegalese la serenità potesse tornare nell’ambiente. Si perchè manca proprio quella anche se il presidente Iervolino si è incontrato con Sousa e De Sanctis per fare il punto sulla situazione attuale, per smussare eventuali angoli di frizione che soprattutto sui social sono sempre all’ordine del giorno e spesso, anzi sicuramente, non ci sono. Ma è il momento che fa agitare tutti, l’ambiente gasato che subito cerca le streghe dietro l’angolo o le agitazioni che ci potrebbero essere tra lo staff tecnico e il direttore. Nulla di tutto ciò. Si rema tutti nella stessa direzione, si va avanti cercando contro una eccellente squadra come il Torino, lunedì sera, di mettere in difficoltà il reparto offensivo che ha in Zapata e Sanabria il punto di forza. Certo magari mettere da parte quattro punti in queste due gare interne prima della trasferta di Empoli potrebbe essere un buon viatico ma è chiaro che la Salernitana che tutti i tifosi aspettano dovrà rimboccarsi le maniche e credere nei propri mezzi. Si aspetta Cabral, si aspetta Martegani, Lassana Coulibaly ci sarà dopo lo spavento di un infortunio patito anche lui nella sua nazionale. Insomma dobbiamo solo aspettare, sperare che lo stesso Antonio Candreva capitano coraggioso e attaccato alla maglia granata si possa ripetere come ha fatto nella prima difficile trasferta di Roma con due gol da cineteca che avevano entusiasmato una tifoseria intera come quella granata.
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