Dziczek-Cerci, una gestione intelligente per una grande Salernitana

Puntare il dito contro Ventura per non aver effettuato le sostituzioni nelle ultime due partite significa “vivere al di fuori dalla realtà della Salernitana”, come il tecnico ha detto in conferenza stampa. Cambiare tanto per cambiare non solo non avrebbe portato alcun tipo di giovamento, ma rischiava di ritardare il processo di crescita di alcuni calciatori attualmente preservati non per incapacità, ma per proiettarsi in avanti e creare una squadra ancora più forte e che possa restare lassù fino al termine della stagione. Il primo riferimento, naturalmente, è ad Alessio Cerci, il fiore all’occhiello del mercato condotto dalla società.

Dire “andava preso ad inizio ritiro” significa non avere nemmeno idea di quanto siano complicate le trattative per atleti di questo livello e con il curriculum importante; bene hanno fatto proprietà, dirigenza e staff tecnico ad approfondire il discorso atletico prima di sottoporgli un contratto economicamente importante, consapevoli che il vero Cerci lo avremmo visto all’opera non prima di 2-3 mesi. Evitato, dunque, un Di Gennaro, un Foggia o un Rosina-bis; il fantasista sta seguendo una tabella personalizzata, si è calato con umiltà in questa categoria che non faceva da anni e sa bene che il posto va conquistato con fatica e sudore, non per il cognome scritto dietro la maglietta. Tornerà utilissimo, ne siamo convinti. E se per rivedere il fuoriclasse di Milan, Roma, Fiorentina e Torino bisogna aspettare ancora ben venga la gestione intelligente e oculata dell’allenatore in Europa che lo conosce più di tutti e che gli ha permesso di arrivare fino in Nazionale.

Discorso analogo per Patryck Dziczek, talento polacco che possiede sulla carta le doti tecnico-tattiche che mancano alla Salernitana. Il classico regista dai piedi buoni che nelle idee dell’allenatore può essere devastante. Fisicamente sta bene, chi lo ha visto giocare o allenarsi racconta di un autentico predestinato. Mai dimenticare, però, che ha 19 anni, che è alla prima esperienza lontano da casa e che davanti alla difesa agisce un certo Francesco Di Tacchio che è uno dei giocatori più forti della categoria. Giusto inserirlo gradualmente, isolarlo dalle pressioni e dalle aspettative della piazza. Ci saranno due settimane prima di Venezia per lavorare ancora, nei dettagli. Quando la Salernitana avrà Cerci, Dziczek, Heurtaux, Lombardi e lo stesso Akpro a pieno regime ci si ricordi anche della gestione oculata dello staff tecnico.

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