Il “Castorismo” inizia ad essere contagioso. Non solo a Salerno, ma anche in altre zone d’Italia questo finale di stagione così incredibile ed entusiasmante è stato vissuto con passione e trasporto emotivo, al punto che prestigiose penne del giornalismo italiano si sono soffermate sul miracolo granata riconoscendo al condottiero meriti enormi. Ma anche le Marche, regione in cui il mister è nato, si sono progressivamente legate alla Salernitana. Del resto già l’estate scorsa, durante il ritiro di Sarnano, avemmo modo di tastare con mano l’incredibile stima e riconoscenza di una intera regione per Fabrizio Castori e la sua famiglia, quotidianamente circondati da affetto e da persone che esprimevano riconoscenza e rispetto. A partire dal Sindaco Luca Piergentili: “Siamo orgogliosi di ospitare la Salernitana, peccato soltanto che non ci sia stata partecipazione da parte di una tifoseria meravigliosa e numerosa. Vi siete affidati a Castori e siete in buone mani, è un professionista serio e molto amato nelle Marche. Sarebbe bello ritrovarci qui esattamente tra un anno, con la Salernitana in serie A e il mister ancora alla guida”. Fu buon profeta, non c’è dubbio. Ma anche passeggiando per le strade cittadine ci imbattemmo in molte persone che, pur non seguendo il calcio, si ripromisero di aggiornarsi costantemente sulle sorti della Bersagliera: “Fabrizio per noi è una istituzione, ovunque abbia allenato lo abbiamo sempre sostenuto e supportato. E’ una persona di poche parole, ma di gran cuore. Apparentemente freddo, ma di sani principi. Se gli darete modo e tempo di lavorare siamo tutti convinti che scriverà una pagina di storia importantissima della città e dello sport salernitano. Fidatevi di lui”. Lunedì scorso, durante la trasmissione “Gol su Gol” in onda su Telecolore, il direttore Franco Esposito ha interloquito con diversi personaggi che hanno segnato la vita di Castori. Dal suo primo presidente agli amici di tutti i giorni che, con i loro racconti, hanno permesso alla tifoseria di conoscerlo ancora di più come uomo. C’è il farmacista Marcelletti, ad esempio, che ha confermato il suo legame per il territorio e la gran voglia di riconquistare la tifoseria salernitana dopo l’avventura non felicissima di 12 anni fa, bella anche la dichiarazione di un professionista affermato come Roberto Ballini che ci racconta anche di un Castori nell’inedita veste di giocatore di calcetto: “Anche lì non vuole mai perdere, mi ricordo una partita in cui eravamo sotto di tre gol e lui giocava in porta. Lasciava spesso la posizione per partecipare alla manovra offensiva, gli dicemmo che stavamo rischiando troppo. Ci rispose: “Stiamo perdendo, che ci cambia se ne prendiamo un altro?”. Finì 4-4. Vi racconto un altro aneddoto. Pochi giorni dopo la retrocessione con il Carpi, immeritata e frutto anche di quella parentesi in cui fu esonerato, eravamo a tavola con la famiglia e si vedeva fosse particolarmente rammaricato. Disse a tutti che sarebbe tornato ad allenare in A, il fatto che ci sia riuscito proprio con la Salernitana è motivo di doppia soddisfazione”. Tutti gli ospiti intervenuti hanno sottolineato che nelle Marche ci sia ormai un vero e proprio feudo granata, con le città di Sarnano, Tolentino e Macerata che hanno davvero partecipato in modo sentito alla cavalcata trionfale dell’ippocampo. E se si dovesse svolgere il ritiro nuovamente da quelle parti state pur certi che la Salernitana e la sua gente si sentirebbero a casa.
2021-05-19
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