E ora tutti all’Arechi!!!!

Sarà pur vero che è troppo facile tornare ora allo stadio dopo aver abbandonato la Salernitana nel momento del bisogno in nome di una contestazione tardiva e di congetture social che alimentano sempre un clima di malcontento a conferma del fatto che molti internauti non aspettano altro che le sconfitte per sfogare le proprie frustrazioni. Ora, però, non è il caso di fare la divisione tra zoccolo duro e occasionali: la forza dei granata è rappresentata dai 7/8000 sempre presenti e da quei 500 che l’hanno trascinata anche a Livorno con affetto e sacrifici economici notevoli, ma per battere una corazzata come il Frosinone c’è bisogno di un pubblico numeroso e soprattutto caloroso. A poco serve gremire gli spalti se al primo passaggio sbagliato si fischia: è proprio nei momenti di difficoltà che la gente deve prendere per mano un gruppo che sta dimostrando con i fatti di meritare l’apporto di tutti. Non notare una inversione di tendenza e proporre improbabili paragoni col passato è fuori luogo: la società ha allestito un organico competitivo, la dirigenza ha svuotato lo spogliatoio di tanti elementi che hanno clamorosamente fallito un anno fa, lo staff tecnico è di primissimo livello e alzi la mano chi avrebbe mai immaginato che il commissario tecnico della Nazionale potesse un giorno guidare la Salernitana. La squadra, in totale emergenza e con qualche torto arbitrale che non manca mai, ha risposto da grande: 13 punti, 4 vittorie, tre successi su tre in trasferta, gioco a tratti spettacolare e maglietta sudata. La gente chiedeva proprio questo: undici leoni e atteggiamento battagliero, a prescindere dal risultato. E’ stata accontentata, ora non ci sono scuse: si gioca di domenica alle 15, contro un avversario che rievoca brutti ricordi (arbitro Pasqua, playoff di C e cori di scherno, vi basta?) e che, al netto della classifica, può battere chiunque. Ci sia l’Arechi pieno, quello che spinge, che fa la differenza e che indossa la maglia numero 12 dal primo al novantacinquesimo. La storia insegna che la curva Sud può trasformarsi nel bomber granata e far tremare le gambe a chiunque: uniti verso un grande sogno, compatti per sostenere una Salernitana che sta riconquistando tutti in tempi record.

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