Fabiani: “Darei 5 anni di vita per la Salernitana in serie A. Medici via? Ecco perchè”

“Il 28 Spadafora potrebbe ufficializzare la data della ripresa del campionato, intanto proseguiamo con le sedute individuali predisponendo tamponi e test sierologici. Entro domani ultimeremo le analisi, abbiamo esteso i controlli anche al fotografo e alle persone che lavorano in sede. Speriamo di poter presto parlare soltanto di calcio. I giocatori sono fermi da due mesi e pensare di giocare a luglio e agosto senza una preparazione ben fatta alle spalle non è ammissibile. Non vorremmo imbatterci in infortuni muscolari, serviranno almeno 20 giorni per ritrovare una forma accettabile”. Così il direttore sportivo Angelo Fabiani ai microfoni di Telecolore. Il ds, in prima linea in queste settimane proprio come richiesto dalla società, prosegue parlando del tema degli stipendi: “Siamo in linea con tutti i pagamenti, questa premessa è assolutamente necessaria. A giugno dovremo pagare le spettanze di marzo e aprile, ma ho letto che il Consiglio Federale potrebbe posticipare tutto ciò per venire incontro alle esigenze dei club. Ora si intravede una piccola crisi, ma il dramma economico vero e proprio sarà tangibile nelle prossime due stagioni. Quanto agli stipendi, c’è stato un approccio da parte dei giocatori utile a capire il da farsi. Mi auguro si abbia un quadro più chiaro nel più breve tempo possibile. Andare oltre il 30 giugno? Lo stipendio federale è su base annua, non su 10 mesi. E’ vero che si andrà oltre i tempi, ma recupereranno ferie e tutto ciò che gli spetta”.

Sullo staff medico: “Dal punto di vista personale nutro affetto e stima incondizionata nei confronti di Leo e D’Alessandro. Purtroppo, però, chi è chiamato a dover gestire un’azienda non deve guardare in faccia a nessuno, non possiamo essere deboli. Conta il bene superiore, quindi la Salernitana. Su alcune cose non eravamo d’accordo, a breve riprenderemo le attività e non c’era tempo da perdere. L’uomo non si può permettere debolezze, lo ribadisco. Mi dispiace, e lo dico dal profondo del cuore, non mi va di dire pubblicamente le cose perché non sarebbe giusto. La società non è impazzita improvvisamente, non si cambia tanto per cambiare dopo anni di collaborazione. Se vorranno  uscire allo scoperto lo faranno loro. Non ho letto le dichiarazioni di D’Alessandro, so che hanno messo per iscritto determinate richieste: a parole si può interpretare male, ma carta canta e anche i nostri avvocati hanno interpretato le cose come il sottoscritto. Mi auguro, comunque, di mantenere un rapporto d’amicizia con due splendide persone, consapevoli che nella vita un percorso lavorativo può anche concludersi. Non si può lasciare un settore scoperto, diventato di vitale importanza. Al medico è demandato il compito di sovrintendere quanto fa la società, siamo noi ad avere grandissime responsabilità. E’ la proprietà deputata all’organizzazione per l’osservanza del protocollo”. Infine sulle parole di Akpro che ha parlato di Salernitana certamente promossa a fine stagione: “Bontà sua, siano sante le sue dichiarazioni. Ognuno di noi coltiva sogni ed ambizioni, spesso le teniamo dentro il cuore e non lo dichiariamo pubblicamente anche per motivi di scaramanzia. Mancano 10 partite ed è obbligatorio crederci fino alla fine, del resto siamo nei playoff da un po’ di tempo e nulla vieta di giocarcela alla pari con tutti. La promozione in serie A della Salernitana cambierebbe tante cose per tutti, immagino che anche la provincia seguirebbe ogni settimana le sorti dei granata aggiungendosi al nostro splendido zoccolo duro. Speriamo di farci trovare pronti, non lasceremo nulla al caso”.

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