di Enzo Sica
Due punti lasciati per strada o un punto guadagnato? Certo l’interrogativo che tutti i tifosi della Salernitana si pongono dopo il pareggio di San Siro contro il Milan non è di facile soluzione anche se i più propendono per la prima ipotesi. Si perchè non era facile affrontare i campioni d’Italia in carica ma sul terreno di gioco si è vista una Salernitana arzilla, per nulla condizionata dal blasone degli avversari e soprattutto con tanta voglia di regalare, nella piovosa e fredda serata milanese agli oltre tremila appassionati salernitani, provenienti da Salerno e da tante regioni del nord presenti sugli spalti dello stadio meneghino quel sorriso che la nuova gestione Paulo Sousa aspettava che potesse arrivare. E dopo un bel primo tempo, quando il vantaggio della squadra granata sarebbe stato anche meritato per almeno due occasioni da gol avute e non sfruttate è arrivata la doccia fredda del gol del vantaggio dei padroni di casa con Giroud. Che non ha scombussolato i piani di mister Sousa, che ha chiesto alla sua squadra quel qualcosa in più che ha portato, nei primi minuti di inizio ripresa, al gol del pareggio con Dia arrivato dopo una bella azione corale.
Insomma se sono ammutoliti gli oltre sessantamila tifosi del diavolo, hanno esultato i tifosi granata che nello spicchio loro riservato hanno ancora di più incoraggiato la squadra, spingendola verso quei tre punti che in un certo frangente potevano anche arrivare. Poi è chiaro che subentra la stanchezza e tutto diventa maledettamente difficile. Anche se Piatek che non segna da circa quattro mesi con un gran tiro dal limite dell’area ha messo in difficoltà Magnan che da grande portiere rossonero quale è non si è fatto sorprendere.
Quello che si deduce dal termine di questa gara è che finalmente Paulo Sousa ha ritrovato una squadra con grandi motivazioni, che vuole combattere e arrivare quanto prima al traguardo salvezza. La politica dei piccoli passi in momento della stagione paga ed anche in moneta sonante. 26 punti in altrettante gare disputate non è poco. Quello che interessava di più era la voglia della squadra di ritrovarsi in trasferta, di non perdere la tramontana come accaduto, magari, a Bergamo, di avere la forza necessaria per mettere quei mattoni decisivi che a dodici gare dal termine della stagione saranno decisivi per arrivare a quella seconda salvezza consecutiva in serie A con la società del presidente Iervolino che sarebbe davvero qualcosa di eccezionale in questo particolare momento che attraversa il calcio italiano e nel quale, si spera, la <nostra> Salernitana possa entrare a far parte delle future protagoniste tra l’entusiasmo di una tifoseria che ha dimostrato, sia lo scorso anno che in questo in corso, di non essere inferiore a nessuno.
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