Giordano: “Salernitana, prendi Rispoli e dici no a Pajac. Credo nella A, tifoseria si ricompatti”

Intervenuto durante la trasmissione “Cento+2” in onda ogni venerdì sulle frequenze della webradio dell’Associazione Freedom di Pontecagnano, l’ex dirigente sportivo di Cavese e Juve Stabia Vito Giordano ha analizzato questo inizio di stagione della Salernitana ripartendo, ovviamente, dalla sconfitta interna col Pordenone e dall’arbitraggio di Rapuano: “Spero ci sia buona fede e non disonestà, sono successe troppe cose a danno della Salernitana. L’espulsione di Capezzi e il rigore non fischiato su Tutino sono gli episodi più eclatanti, ma è stata la gestione complessiva a destare qualche perplessità. Capisco la rabbia della gente, ci sono persone che amano follemente la maglia granata e che non possono assistere a sceneggiate del genere. Se poi aggiungiamo il calcio di rigore concesso all’Empoli a Cosenza è normale che aumenti il rimpianto. Ad ogni modo lo 0-2 col Pordenone non cancella assolutamente l’ottimo inizio di stagione targato Fabrizio Castori. Una squadra costruita anche con un pizzico di ritardo e senza grosse individualità è riuscita ad avere una identità ben precisa. 31 punti non si fanno per caso, in un campionato equilibrato e di un certo livello. Non sarà semplice restare in vetta fino alla fine, ma sono molto fiducioso: cosa vieta di sognare in un colpaccio in Toscana che consentirebbe di riportarsi al primo posto? Non sempre vincono le società che spendono di più, ho grande stima in Castori: un amico da 20 anni, una persona perbene e una piacevole compagnia. Ha avuto coraggio, non è da tutti accettare la panchina della Salernitana dopo la delusione della mancata qualificazione playoff”.

Da ex operatore di mercato, Giordano analizza il tema del momento: “Guai a pensare di rivoluzionare la rosa, il mercato di riparazione è ingannatore e può sfalsare gli equilibri. Inserire un giocatore che guadagna 650mila euro in uno spogliatoio molto compatto rappresenta sempre un rischio, proprio per questo bisogna valutare bene se andare davvero su Pajac o orientarsi su altri profili. Secondo me il nome giusto, che fa la differenza, è quello di Rispoli. Può giocare sia a destra, sia a sinistra, a prescindere dal modulo. E’ un esterno di spinta, con esperienza, voglia di riavvicinarsi a casa e campionati vinti alle spalle. Non ci penserei su due volte. Sistemata la corsia mancina, ci sarà poi tempo per pensare all’attaccante: Tutino è un ottimo giocatore, ma deve sentire il fiato sul collo durante gli allenamenti e sapere che c’è un alter ego di pari livello. La società sa benissimo quello che deve fare, ci mancherebbe, e il recupero di Cristiano Lombardi potrebbe essere il vero colpo di gennaio. Non bisogna sprecare quest’occasione, però: non capita tutti i giorni di ritrovarsi in vetta alla classifica e con uno scontro diretto alle porte, il club è solido ma ora deve lanciare un segnale alla piazza. Vedrete che, con 2-3 acquisti di livello, tutti si ricompatteranno al fianco della Salernitana e spingeranno la squadra verso un grande sogno. Io ci credo”.

Infine un piccolo “sfogo” personale: “Nel corso degli anni ho avuto la possibilità di vivere esperienze e di confrontarmi con dirigenti e operatori di mercato di livello internazionale, con molti di loro c’è ancora un confronto costante. Il lavoro si fa sul campo, andando a scovare talenti anche e soprattutto nelle categorie inferiori. Troppo semplice fare il direttore sportivo con capitali da spendere, preferirei sempre sposare progetti basati sulla programmazione e sulla lungimiranza. Sono un salernitano d’adozione, con lunga gavetta e un amore indiscutibile per la maglia granata: mi avrebbe fatto piacere essere preso in considerazione dall’attuale società per dare umilmente il mio contributo, con passione e professionalità. Hanno fatto scelte diverse, va bene così. L’importante, nella vita, è camminare sempre a testa alta, consapevole di aver fatto bene ogni volta che qualcuno ha chiesto la mia consulenza. Oggi comandano i procuratori, ai miei tempi contava la competenza altrimenti non potevi nemmeno accostarti ad un campo di calcio. Resterò comunque sempre il primo tifoso della Salernitana e sono convinto che questo possa essere l’anno giusto”.

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