Grande capitano e grande giocatore: critiche ingenerose a Francesco Di Tacchio

La sconfitta della Salernitana, come sempre, da dato il la ad una serie di critiche talvolta anche ingenerose e che non tengono conto della realtà dei fatti. E’ quel famoso equilibrio che a Salerno manca da sempre: improvvisamente il portiere non va più bene, servono cinque innesti a gennaio, la difesa è scarsa, il centrocampo è lento, Jallow fa piede e piede e Ventura è un ex allenatore. Naturalmente nulla di tutto questo è vero: i granata, al netto di qualche limite che la società dovrà colmare a gennaio, hanno tutte le carte in regola per disputare una stagione da protagonisti soprattutto per la presenza in rosa di gente di assoluto spessore. Tra i più bersagliati in queste ore, un po’ a sorpresa, c’è Francesco Di Tacchio, accusato di rallentare il gioco e di non essere il regista di cui questa Salernitana avrebbe bisogno. Follia, non c’è altro da aggiungere. Per chi l’anno scorso, forse preso da diserzioni varie e contestazioni, non ha seguito il campionato è bene ricordare che l’ex Pisa è stato uno dei pochissimi a onorare la maglia con un atteggiamento sempre positivo, propositivo e combattivo.Quasi come se fosse da sempre a Salerno. Il destino lo ha premiato facendogli calciare il rigore della salvezza, ma anche nel girone d’andata si era distinto con tre reti di pregevole fattura che hanno fruttato 4 punti poi rivelatisi decisivi. La media voto è stata sempre elevatissima, quasi mai è sceso sotto il sette.

Quest’anno si è messo a disposizione di un allenatore che gioca in maniera diversa, che gli ha affidato compiti non propriamente consoni alle sue caratteristiche, ma che lo ha reputato incedibile sin dal primo momento. E Di Tacchio, a testa bassa e con l’umiltà di un ragazzino, è migliorato esponenzialmente risultando uomo ovunque: recupera palloni, corre per quattro, ci prova dalla distanza,si piazza nella propria area di rigore nelle fasi difficili quasi come un difensore aggiunto. Sempre al posto giusto al momento giusto: di testa, col fisico, d’esperienza, in scivolata, in anticipo. Dire che tecnicamente è scarso è una eresia calcistica. Non sarà rapidissimo nell’esecuzione (in quel caso avrebbe presumibilmente giocato in una big della A), ma il cambio di gioco è spesso preciso. Del resto non segni quell’eurogol con il Padova se hai dei limiti qualitativi. Giù le mani dal capitano, dunque. Uno che, a prescindere da tutti, va sempre e soltanto ringraziato.

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