I tifosi vincono ancora, straordinari i mille di Cremona

Due settimane di giubilo per chi non aspettava altro. Sarà pur vero che non esiste la patente del tifoso, ma questo clima da “non vediamo l’ora che perda, così ci sfoghiamo” è diventato deleterio, patetico, a tratti comico e non giustifica quel “meritiamo di più” poco incline ad una piazza che porta 2500 persone allo stadio, che vuole agevolazioni sui biglietti ma pretende investimenti milionari, che contesta il giovane e chiede l’esperto e contesta l’esperto perchè è meglio il giovane. Gli unici, veri vittoriosi sono i mille ultras che sono partiti questa mattina all’alba pur di sostenere la squadra del cuore senza aggrapparsi a galleggiamenti, regole interpretate ad hoc, contestazioni e frustrazioni personali. Loro, provenienti da ogni regione d’Italia e anche dall’estero, hanno messo mano alla tasca, hanno trascorso la domenica lontani da mogli e figli, rientreranno in piena notte e dovranno andare a lavorare senza nemmeno poter riposare. E sono loro che potranno, eventualmente, alzare la voce- metaforicamente parlando, sia chiaro- per invocare eventuali rinforzi o prestazioni diverse. Tutto il resto è un vile sfogatoio di chi accusa chi va allo stadio (perchè chi sostiene la Salernitana è “colluso”, altro termine assai in voga!) o chi prova a difendere la Salernitana come accade in tutte le città d’Italia quando i torti sono palesi e continui. E allora si riparta da qui, dal coro continuo e costante che metteva i brividi e che ha spinto la Salernitana fino alla fine senza purtroppo poter esplodere di gioia come accaduto nelle prime tre trasferte stagionali. Un muro umano che ha colorato lo Zini di granata, che ha tifato incessantemente, che ci ha creduto oltre il 90′ e che ha la mente proiettata a Castellammare. Loro tornano a casa delusi, ma innamorati. Preoccupati, ma convinti che il campionato sia tutto da giocare. Gli altri? Hanno riposto la sciarpa della Cremonese e preparano quella della Juve Stabia.

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