Iervolino incassa la fiducia dei tifosi, necessaria la divisione tra “innamorati” e “social”

Le parole del presidente Danilo Iervolino sono in buona parte condivisibili. Da tanto, troppo tempo questi maledetti social danno voce e spazio a persone che non vogliono bene alla Salernitana e che criticherebbero qualunque presidente e qualunque direttore sportivo. Gente che andrebbe isolata, fomentata da chi non rappresenta nessuno eppure, per anni, ha riempito il web di fake news. Ogni strumento è utile e aiutare a crescere in base a come viene utilizzato, di certo il progresso tecnologico non può essere visto come un qualcosa di negativo. Tuttavia è noto che facebook sia diventato la valvola di sfogo per tanti che, approfittando della popolarità garantita dalla Salernitana, si dilettano in un’opera di destabilizzazione studiata a tavolino condita da telenovele infinite, invenzioni clamorose e una mitomania che richiederebbe l’intervento urgente di specialisti. Nessuno disconoscerà mai i meriti e il coraggio di Danilo Iervolino che, in un anno, pur avendo commesso degli errori ha comunque salvato due volte la Salernitana investendo risorse non indifferenti. Grasso che cola in tempi di crisi economica in cui, tra società furbette e altre indebitate, in pochissimi mettono mano al portafoglio.

Al patron diamo un umile consiglio: non faccia dipendere il suo stato d’animo dalle malelingue dei social, gente che critica e diffama chiunque ogni giorno e che non sa nemmeno dove si trovi l’Arechi. Una minoranza rumorosa che non deve far dimenticare alla proprietà un aspetto fondamentale, sotto gli occhi di tutti: pochissimi presidenti sono stati amati, supportati e riempiti d’affetto come Iervolino. Che, 13 mesi fa, ha guadagnato credibilità per aver evitato la clamorosa cancellazione della Salernitana per le note vicende legate al trust. Il primo gennaio scorso, a mezzanotte, qualcuno gli ha finanche dedicato striscioni, con tanto di fuochi d’artificio in ricordo di quel Capodanno 2022 in cui bastò un audio whatsapp virale per trasformare una festa in tono minore in un tripudio a tinte granata. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Nessuno vuole che Iervolino vada via e tutti dobbiamo fare in modo da stimolare la proprietà a fare sempre meglio. Visti i nomi accostati – spesso per fantasia – alla Salernitana in epoca trust possiamo dire che la scelta non poteva essere migliore. E siamo certi che, in un anno, nessuno avrebbe garantito sopravvivenza, salvezza, investimenti milionari, settore giovanile rinnovato e progetto per le infrastrutture e per lo stadio. Ma la prestazione di Lecce è frutto anche della critica costruttiva, intelligente, forse anche dura di quegli innamorati a prescindere che vanno ovunque e che la proprietà rispetta. In fondo tutti hanno saputo toccare le corde giuste e siamo convinti che la vittoria al Via del Mare non sia stata una casualità ma un insieme di tante componenti che hanno inciso.

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