Il punto sulla 14^ giornata del campionato di serie B

Alternanze di posizioni in classifica e livello equilibrato in campo affiorano dalla disamina della 14^ giornata del torneo cadetto di calcio, dove solo la capolista Benevento fa la differenza e allunga ancora in testa (nove punti sulle seconde), vincendo in trasferta al Penzo di Venezia con gol del solito Coda e Caldirola.

Infatti, il Chievo Verona lanciato nelle posizioni alte cade amaramente a Trapani che lascia l’ultimo posto in graduatoria con una vittoria meritata grazie ad una prestazione vigorosa ed alla rete preziosa dell’intramontabile Evacuo.

Il Pordenone inciampa a Pisa sotto i colpi del bomber Marconi che con una doppietta raggiunge quota dieci gol e diventa vicecapocannoniere del torneo. La squadra nerazzurra costruita abilmente ed oculatamente dall’attento e promettente direttore sportivo Roberto Gemmi si proietta in zona play-off.

Il Crotone pareggia prima passando in vantaggio con Marrone e poi facendosi raggiungere nel finale da Luppi del Cittadella, mentre l’Entella con il recuperato fiuto del gol di Giuseppe De Luca piega la Juve Stabia, invischiata nei bassifondi di classifica.

Il Perugia ritorna alla vittoria sul Pescara, ritrovando i gol anche del capocannoniere Iemmello (doppietta).

Invece, all’Empoli non giova il cambio-trainer Bucchi-Muzzi, in quanto torna da Frosinone con ben quattro palloni nel sacco. I ciociari si riportano a ridosso della zona play-off.

Il Cosenza non va oltre un punto nella gara casalinga con lo Spezia (vantaggio silano con Riviere pareggio ligure con il solito Ragusa), rimanendo impegolato nella zona  calda della classifica.

Sterile pareggio della Cremonese (Baroni ha raccolto meno punti del suo predecessore Rastelli) in casa con il Livorno ora fanalino di coda che in settimana ha riconfermato sulla panchina Roberto Breda, ma supportandolo in qualità di vice-allenatore con Antonio Filippini (scelta tecnica piuttosto innovativa e, nel contempo, discutibile anche nel rispetto dell’autonomia della professionalità del tecnico-guida).

Infine, luci, ombre e perplessità all’Arechi di Salerno fanno sfociare in un pareggio insoddisfacente  i granata e l’Ascoli in maglia gialla.

La Salernitana, dopo un consolante ed apprezzabile primo tempo, passata anche in vantaggio con un vivace Lombardi in evidenza, nella ripresa si blocca mentalmente e si abbassa materialmente troppo, perdendo soprattutto facilmente il possesso palla in uscita, come pure diminuisce incredibilmente l’energia luminosa dei riflettori (a tal proposito si rivela censurabile e criticabile  l’intervento di restyling operato dall’amministrazione comunale con fondi provenienti dalla Regione che solo alcuni mesi fa in occasione delle Universiadi ha risistemato anche l’impianto di illuminazione, denotando inspiegabilmente sabato scorso inefficienza ed inadeguatezza nella funzionalità per una gara notturna di serie B in diretta televisiva) e si spegne inconvenientemente anche l’attenzione della terna arbitrale (pessima la direzione) che ha annullato indecorosamente un regolarissimo gol dell’attaccante campano Gondo, palesando sviste su punizioni non fischiate, su falli non sanzionati con il cartellino (entrata durissima su Lombardi)  e su palle uscite nettamente fuori dalla linea delimitazione del rettangolo in particolare dal lato della tribuna senza interrompere il gioco per la rimessa laterale. Tali ultimi episodi hanno suscitato la disapprovazione dei co-patron Lotito-Mezzaroma che hanno indetto un silenzio stampa di protesta da parte di tutti i tesserati verso i torti arbitrali subiti in diverse gare di questa stagione (Chievo Verona in casa, a Venezia ed a Cremona).

Comunque, va rimarcato che la tifoseria ha manifestato giustamente intolleranza e malumori nei confronti dei vertici societari per i risultati scarsi registrati nelle ultime otto gare (una sola vittoria, quattro sconfitte e tre pareggi). Questa tendenza involutiva va assolutamente rimossa ed invertita.

Del resto, è emerso che la Salernitana ha fatto un secondo tempo poco lucido, concedendo incomprensibilmente tempo e spazio agli avversari che hanno raggiunto il pari con l’under 21 Scamacca ed hanno sfiorato anche il colpaccio. Inoltre, con la palla in uscita c’è stata molta ansia da parte dei padroni di casa e  sono stati commessi semplici errori tecnici nei disimpegni, dovuti anche alla lentezza nei movimenti dei centrocampisti che ha prodotto difficoltà nella risalita della squadra. Siffatti aspetti tattici-caratteriali hanno mostrato problemi notevoli e sofferenze in fase di impostazione che vanno rimodulati con tenace applicazione e maggiore velocità in esecuzione, trasmettendo la giusta mentalità a servizio del gruppo.

Tra le note appaganti, va segnalata la tenuta positiva del reparto difensivo e la consistente prestazione di Akpa Akpro, nonché la buona intesa nell’interscambio con l’esterno destro Cristiano Lombardi, molto incisivo e determinato.

Tuttavia, non bisogna abbattersi nel pessimismo, nella rabbia e nell’esacerbazione deprecabile, in quanto per costruire ci vogliono i tempi giusti, la sana forza economica, la pazienza ed il buon senso in tutte le componenti, rammentando che il calcio è passione e non ossessione. Non si può per rigidi e deplorevoli pregiudizi, propalati con mistificazioni da eccessivi ed isolati ghiribizzi di protagonismo e di egoismo, contrastare sistematicamente la migliore proprietà (nonostante alcuni evidenti errori nelle scelte e nelle valutazioni) in cento anni di storia, rischiando di compromettere seriamente il futuro del calcio nella nostra città in quanto sono inesistenti le alternative imprenditoriali. Criticare è un sacrosanto e legittimo diritto, ma esorbitare azzardatamente i limiti ed istigare in maniera subdola arrecano dannoso nocumento. La zona play off è a un punto e ci sono ancora ventiquattro partite da giocare, niente affatto è pregiudicato.  La soluzione razionale è continuare a correre in  silenzio e a lavorare (come impongono in maniera esemplare alla Juve di Agnelli ed all’Inter di Marotta e Conte secondo la regola benedettina “ora et labora”)  tutti uniti con abnegazione sia  negli stimoli e sia pacatamente sotto il profilo intellettivo per superare un chiaro momento di difficoltà.

Avv. Silvestro Amodio

Socio Salerno Club 2010

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