Il punto sulla 18^ giornata del campionato di serie B

Sotto l’albero di Natale della 18^ giornata del campionato di serie B si rinvengono sorprese con ben quattro entusiasmanti successi in trasferta delle squadre ospiti, ribaltamenti nelle posizioni di classifica della griglia play off e play out, sviste arbitrali clamorose, soddisfazioni, amarezze, conferme e delusioni che denotano l’altissimo equilibrio della competizione, fatta qualche dovuta rituale eccezione.

In particolare, la Salernitana, sfoderando una gara perfetta nell’intelligente ed efficace impostazione tattica, dona da un lato quattro “panettoni” alla seconda in classifica e rivelazione del campionato Pordenone, mentre dall’altro lato con una prestazione ad altissima intensità e con notevolissima qualità e varietà tecnica dell’organico presente in campo (nonostante le significative assenze per infortuni) regala una bottiglia di “champagne” pregiato ai “soloni aderenti al ceto gentilizio timocratico della polis” ed assertori incalliti dell’irreale e dell’indimostrabile “principio fisico di Archimede” nel calcio agonistico da parte della proprietà che, invero, dimostra apertamente lealtà e correttezza nell’attività sportiva da oltre otto anni e che rappresenta pure la migliore gestione societaria in cento anni di storia, mettendo definitivamente a tacere insulse zizzanie, ingenerate infondatamente da molto tempo per strumentali e per egocentrici secondi fini di pressioni che fagocitano in maniera distruttiva la piazza. Si ribadisce che il calcio è cultura e aggregazione sociale, passione e non ossessione. Lo sport rappresenta solidarietà, valori umani, la crescita morale di una comunità, ma non può costituire assolutamente espressione di degenerazione e di prevaricazione. Ancora, il calcio non è una scienza esatta ed i campionati di serie B sono difficilissimi, perché durano trentotto giornate in cui bisogna sempre avere attenzione e concentrazione elevate. I processi sommari e superficiali non si possono fare ingiustamente, frettolosamente ed irrazionalmente ogni anno (dal 2015 per la cronaca) a novembre, rischiando di rovinare anche investimenti economici affrontati. Ci vuole ragionevolezza ed equilibrio nei momenti di difficoltà della stagione, manifestando sostegno, oculatezza, maturità educativa, rispetto civico, “fair play” e mentalità sportiva.

Qualche accorgimento e qualche intervento sicuramente è necessario nel quadro tecnico della squadra per l’apertura della finestra di mercato a gennaio, però bisogna avere fiducia nei co-patron Lotito-Mezzaroma, che insieme al direttore sportivo Fabiani ed al trainer Ventura, sapranno gestire la situazione nelle valutazioni con molta attenzione ed incisività per garantire e per assicurare inserimenti concreti ed utili a programmi ambiziosi. Per edificare un gruppo stabile che possa affrontare in applicazione ed in determinazione il salto di categoria ci vogliono tempo, energie, sacrifici, pazienza oceanica, ma soprattutto compattezza, serenità ed armonia ambientale tra società, staff tecnico-sanitario, calciatori, istituzioni, mezzi di informazione e tifoseria, in particolar modo nei contingenti cali fisiologici durante un torneo lungo ed estenuante. La dolce vittoria granata nel giorno di Santo Stefano, mantenendo sempre la giusta umiltà, deve costituire la base per una ripartenza  nel segno dell’unione di tutte le componenti al fine di poter conseguire ambìti traguardi sportivi che la città intera e tutta la provincia meritano. La giornata di sole e di festività all’Arechi ha elargito gioie, emozioni, spettacolo e gol a raffica, nonché il ritorno della squadra del cavalluccio in zona play off, seppur in condominio con il Frosinone e la Virtus Entella a ventisei punti. Un quattro a zero eloquente, sigillato da prestazioni individuali eccellenti sugli esterni con il solito Lombardi da una parte e Cicerelli dall’altra, mentre Djuric e Kiyine sono stati devastanti nelle finalizzazioni. Il gruppo di Ventura (in tribuna per squalifica), guidato in panchina dalla bandiera salernitana encomiabile ed esemplare per stile e per eleganza Gigi Genovese (quasi ventotto anni di appartenenza alla casacca prima come calciatore e poi nell’organico tecnico) e dal componente dello staff Matteo Lombardo, ha fornito compattezza nelle distanze dei reparti e brillantezza nella fluidità di gioco, dimostrando anche solidità a centrocampo, diligenza in difesa e rapidità in attacco quando aggrediva negli spazi gli avversari che andavano spesso fuori posizione. La squadra friulana di Tesser è stata letteralmente annichilita dalla supremazia tecnica-tattica e territoriale di una precisa Salernitana, che raccoglie frutti seminati nel percorso di crescita stagionale programmato e progettato nel mese di luglio scorso.

Proseguendo nella disamina della giornata, si evince che allo Stirpe di Frosinone, il Crotone firma un grandissimo colpo esterno, vincendo in trasferta per due a uno con le reti dell’ex Mazzotta nel primo tempo, intervallata dal temporaneo pareggio di Paganini per i padroni di casa, e di Marrone nei minuti finali,  regalandosi, in tal modo, il sorpasso in classifica proprio ai danni dei ciociari. Infatti, anche il Cittadella vince con lo stesso punteggio in laguna al Penzo, proseguendo la corsa in terza posizione con i gol di Diaw e D’Urso nel primo tempo, mentre nella ripresa Ceccaroni ha dimezzato le distanze per il Venezia, che rimane sempre nel picco delle acque alte della zona pericolosa in classifica, come la sua famosa piazza San Marco. Invece, gara spettacolare e tendente al gioco a viso aperto allo Stadio Provinciale nel pirotecnico due a due tra Trapani e Perugia. Nel primo tempo passano in vantaggio i siciliani con Luperini, mentre nel secondo tempo pareggia il capocannoniere del torneo Iemmello su rigore per gli umbri. Dopo appena un minuto ed in inferiorità numerica per l’espulsione di  Strandberg, Pettinari riporta avanti la squadra di casa, ma a cinque minuti dal termine un secondo rigore per i perugini per un contestato fallo di mano di Fornasier, realizzato da Falcinelli riporta il risultato nel definitivo pareggio.

Sebbene le due reti su penalty subite, va segnalato il profilo di grandi prospettive del portiere del Trapani Marco Carnesecchi (scuola Atalanta, classe 2000, nazionale under 21) dotato di una struttura fisica imponente, agile, con senso della posizione e spiccata personalità, coraggioso nelle uscite basse, valido in quelle alte, reattivo e bravo con i piedi, aspetto fondamentale per gli estremi difensori moderni, che sono spesso sollecitati dai compagni quando si tratta di eludere il pressing avversario. Ulteriormente, va considerato che il pipelet dei siciliani guida con autorevolezza la difesa, trasferendo sicurezza e calma a tutto il reparto arretrato. Anche Cremonese e Juve Stabia pareggiano, ma impattano per uno a uno in una gara avara di ardore: tutto nei minuti iniziali con il vantaggio delle vespe ad opera di Forte e con il pareggio grigiorosso di Ceravolo.

Peraltro, si registrano roventi proteste a Cosenza dell’Empoli di Muzzi al quale non è stato assegnato un gol su un tiro di Ricci a sette minuti dal termine, quando la sfera si è stampata prima sulla traversa e poi ha varcato nettamente la linea di porta, ma l’arbitro leccese Pezzuto ha inspiegabilmente negato la rete ai toscani. Anche tale circostanza dubbia rende auspicabile l’introduzione al più presto del VAR in serie B. Il Cosenza ha vinto la partita con un gol segnato nel primo tempo da Baez. Del resto, il Benevento capolista non sbaglia nemmeno al Bentegodi di Verona con il Chievo Verona, vincendo per due a uno. Nonostante lo svantaggio clivense ad opera del giovane Vignato, i sanniti riescono a ribaltare la partita con le reti di Maggio e Tuia, conquistando la tredicesima vittoria in campionato e portando il vantaggio a dodici punti dalla seconda. Per di più, il Pescara ritorna alla vittoria con il classico due a zero sigillato da Galano e da un rigore di Maniero allo Stadio Picchi di Livorno. Per il tecnico Tramezzani continua l’attesa per il primo punto sulla panchina del Livorno, avendo collezionato negativamente tre sconfitte in tre gare e restando fanalino di coda a 11 punti.Nei delfini va rimarcata la buona prestazione del giocatore di talento Pepin Machin (classe 96), classico regista che gioca anche centrocampista centrale ampliando il suo raggio di azione come trequartista, ovvero è un jolly di centrocampo che può rivestire diversi ruoli, dotato di ottima tecnica di base e di grande visione di gioco. Anche l’Ascoli torna a vincere in casa sul Pisa con un gol di Cavion nella ripresa.

Infine, lo Spezia in dieci uomini nell’ultima mezz’ora per l’espulsione piuttosto affrettata di Erlic resiste a Chiavari pareggiando con il risultato ad occhiali contro la Virtus Entella. Orbene, prima della lunga sosta e dell’inizio del calcio mercato di riparazione, ci aspetta l’ultima scoppiettante giornata del girone di andata prevista per domenica 29 dicembre.

Avv. Silvestro Amodio

Socio Salerno Club 2010

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.