Il punto sulla 38^ giornata del campionato di serie B

Cala in maniera inesorabile il sipario sul campionato cadetto con verdetti ed epiloghi amari-dolci.

E’ stata una stagione strana, indecifrabile, imprevedibile e tormentata anche per le vicissitudini della pandemia mondiale che ha devastato pure il mondo del calcio.

Dal punto di vista tecnico-tattico c’è stato un eccessivo equilibrio senza far emergere valori rilevanti.

Le uniche certezze sono state rappresentate dalla solitaria marcia della capolista Benevento e dal Crotone che approdano nella massima serie, mentre in coda il derelitto Livorno ha ammainato la bandiera anzitempo.

Retrocedono anche Juve Stabia e Trapani, invece il quarto posto verrà fuori dai play-out tra due deludenti formazioni: Perugia e Pescara. Erano partite con altre ambizioni, con rose ben costruite, ma la dura legge del terreno di gioco ha sancito che hanno disputato un torneo mediocre, caratterizzato da avvicendamenti in panchina poco convincenti e scarsamente producenti.

Con una rimonta post Covid-19 il Cosenza agguanta una salvezza che sembrava impossibile.

Inoltre, vanno ai play-off: Spezia, Pordenone, Cittadella, Chievo Verona, Empoli e Frosinone.

Ancora, la Salernitana non riesce ad imprimere una svolta alla propria stagione altalenante, subendo una  sconfitta casalinga che fa ammainare il sogno play-off.

Ai granata è mancata la forza nella determinazione e nell’applicazione giusta, nonostante l’ottimo lavoro di mister Ventura, ma anche il carattere e la mentalità nei momenti topici, come pure ha segnato negativamente nella parte finale il grave infortunio della stella dell’anno Cristiano Lombardi, costituendo una grave perdita in quanto avrebbe potuto incidere significativamente.

Una critica va anche ai soliti ig…noti ed ig…nobili in città che durante tutto l’anno hanno alimentato sterili e futili polemiche ingenerate in modo subdolo sui social determinando la nota dolente e deleteria con ossessioni inverosimili da mettere a rischio la serenità ambientale.

Il mancato raggiungimento dei play-off non deve abbattere  e non deve dare adito a “contese social” che rischiano di fagocitare la piazza sfavorevolmente ed improduttivamente.

Per costruire ci vogliono anni, per distruggere trenta secondi di follia.

E’ necessario riflettere sugli errori commessi, ma anche ripartire con gli stimoli giusti e costanti, interagendo correttamente con la coesione nella mentalità, con l’educazione nelle opinioni e con l’unione nei singoli ruoli e nella diffusione del pensiero, senza prevaricare in protagonismo con leggerezze ed alimentare influenze negative con disfattismo.

Il patrimonio di passione della tifoseria va valorizzato e non strumentalizzato o aizzato dagli anonimi “leoni da tastiera”.

“Criticare” è legittimo, ma  “eccedere o travalicare con argumenta ad hominem” è ingiusto, antisportivo, pericoloso, illogico, irrazionale ed inconcepibile.

Si può sbagliare una stagione, qualche campionato, poiché il calcio non offre certezza di risultati, del resto, la disciplina sportiva del calcio rimane sempre un’“obbligazione di mezzi” e “non di risultati”, ma si deve ripartire dall’attuale società come punto fermo.

Il problema sembra che è costituito dal critico sistema della collettività sociale dove si vive, perché quando i risultati vanno bene è merito di tutti, quando invece vanno male la colpa è di alcuni singoli: ma ciò non è vero!

Per di più, il calcio è strano perché può regalare dei risultati imprevedibili con gioie da una parte e dall’altra con amarezze che poi creano dolore.

Con l’atteggiamento corretto ed il giusto equilibrio, con moderazione e con trasparenza, nonché con il senso di responsabilità da parte di tutti, includendo la stampa, gli organi di informazione, gli opinionisti, le Istituzioni ed il mondo della politica, che molto spesso in questi epiloghi malinconici delle vicissitudini nello sport rimangono ingiustificatamente silenti, si deve continuare a lavorare costruttivamente per creare armonia, compattezza e serenità.

Infine, per la prossima stagione del torneo di serie B, che inizierà a fine settembre, rivolgo un caloroso ed affettuoso benvenuto sul rettangolo verde di gioco al Direttore Giorgio Perinetti, che da qualche giorno ha ricevuto l’incarico dal Brescia di Cellino.

Da oltre cinquant’anni figura istituzionale emerita, autorevole, esemplare, prestigiosa e saggia del mondo sportivo per valori morali, intellettuali, umani e culturali, il calcio, in un momento di crisi che sta attraversando, per risollevarsi ha bisogno di uomini come il grande e celebre Maestro Perinetti, profondo conoscitore tecnico-tattico del campo, che negli ultimi dieci anni con doti sagaci, lungimiranti, carismatiche e paternalistiche ha lanciato in serie A allenatori come Antonio Conte, Beppe Iachini, Filippo Inzaghi e Giuseppe Sannino (raggiungendo con il Siena una storica semifinale di Coppa Italia a Napoli) e calciatori come Immobile, Destro, Dybala, Ilicic, Belotti, Piatek: Ad maiora!

Avv. Silvestro Amodio

Socio Salerno Club 2010

 

 

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