Il rigore per l’Empoli, la quota del 2, l’arbitraggio di Rapuano: questo non è calcio! I tifosi chiedono l’intervento dell’ufficio inchieste

Tre indizi fanno una prova. E quanto accaduto oggi mina definitivamente la credibilità di uno sport che ha perso l’ennesima occasione per dare un segnale distensivo a quei “poveri fessi” che ancora credono che vincerà il più forte e che si giochi soltanto sul terreno di gioco. Non c’è nemmeno da commentare e andare nello specifico. E’ tutto talmente chiaro che risulta quasi stucchevole parlare di calcio. In ordine cronologico le cose sono andate così:

-intorno alle ore 13 tutti i bookmakers hanno cambiato le quote del match Salernitana-Pordenone indicando gli ospiti come assoluti favoriti (2,40 contro 3,10). Una anomalia, dal momento che la capolista ospitava un avversario mediocre e con 10 punti in meno

-per Cosenza-Empoli veniva scelto un arbitro internazionale come Massa, decisivo ai fini del risultato. Inesistente il rigore concesso ai toscani (così come era accaduto a Brescia, del resto), il secondo gol è viziato da un fallo netto su Ba e da un possibile fuorigioco.

-Rapuano dirige a senso unico Salernitana-Pordenone, proprio alla vigilia dello scontro diretto e con fischi tutti contro la Salernitana. Inesistente l’espulsione di Capezzi (che fa di tutto per tirare indietro la gamba, anche il giallo sarebbe stato eccessivo), rigore netto negato a Tutino (chiara occasione da gol, quindi rosso), tre punizioni dal limite su Djuric non fischiate, calciatori del Pordenone che stoppavano di mano senza essere sanzionati, finanche l’ammonizione ad Anderson a 15 secondi dalla fine.

Il concetto è chiaro: se un attaccante è scarso, gioca male in tutte le squadre in cui milita. Stessa cosa per gli arbitri: se sono incapaci commettono errori da una parte e dall’altra. Rapuano ha pesantemente condizionato (in buona fede) la partita e il campionato della Salernitana. Non lo merita un gruppo che si è spaccato il cuore fino alla fine, non lo merita un allenatore che aveva preparato benissimo la partita, non lo meritano i veri tifosi della Salernitana che hanno pianto di rabbia sentendosi impotenti rispetto a questo torto palese, non lo meritano i giornalisti che sono costretti a commentare una giornata quantomeno anomala. Come le quote che si abbassano improvvisamente, quasi come se ci fosse stato un presagio del colpaccio di un Pordenone talmente modesto che non avrebbe mai vinto in situazioni di normalità al netto delle dichiarazioni di Tesser che preferiamo non pubblicare, nè commentare per una questione di decoro. Ora ci vorrebbe un segnale da parte della Lega B, della FIGC e dell’AIA: punire Rapuano con un lungo stop. Del resto Dionisi, dopo Cosenza, è stato fermo o declassato a quarto uomo pur non avendo sbagliato nulla, in proporzione qui sarebbero necessari provvedimenti diversi. Perchè i campionati si decidono anche in queste gare e chi sbaglia non può arbitrare. Stop. Ci sono centinaia e centinaia di commenti su facebook di gente che, con lunga militanza sugli spalti, è tentata di spegnere definitivamente tv e radio perchè stanca di assistere a cose che si ripetono nel tempo. “Da ufficio inchieste”, “La società denunci tutto” e “Ci spieghino perchè sono cambiate le quote e si parlava di Pordenone favorito a Salerno” tre dei tantissimi commenti, addirittura qualcuno chiedeva alla società di ritirare la squadra dal campo in segno di protesta. Era forse dai tempi di Piacenza-Salernitana che non si vedeva un qualcosa del genere, nel dubbio non c’è stata una sola situazione che ha avvantaggiato il cavalluccio marino. E vogliamo sperare che le idee diverse tra chi dirige la Lega B e la Salernitana non stiano indirettamente condizionando anche l’operato di chi si erge a protagonista, ma dovrebbe semplicemente far rispettare le regole. Che, tra l’altro, dovrebbero essere uguali per tutti. La cosa più triste è che, dopo il rigore dato all’Empoli, nessuno si è meravigliato di quanto accaduto dalle 18 alle 20. E ci provassero ancora a dire, i tifosi delle altre squadre, che viene aiutata la Salernitana di Lotito. Oggi la credibilità dello sport è morta e sepolta. Una giornata no può capitare anche ad un arbitro, ci mancherebbe, e forse il VAR avrebbe tolto dall’imbarazzo chi ha indirettamente anche innervosito una partita correttissima. Ma andare a letto parlando di mercato, classifica e prossimo turno sembra quasi inutile. Se qualcuno ha già deciso qualcosa…almeno lo dica. Ci metteremo l’animo in pace e, il 17, non alimenteremo questo circo vedendo Empoli-Salernitana.

Proprio perchè crediamo nella buona fede di tutti i protagonisti sarebbe utile, per tutti, un chiarimento e consentire, perchè no, anche agli arbitri di parlare a fine partita per spiegare.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.