La denuncia di una tifosa: “Nipote con problemi di salute vorrebbe essere all’Arechi, ma…”

Abbiamo parlato più volte della spinosa questione relativa ai diversamente abili, tematica gravemente snobbata da buona parte degli organi di informazione locale. Come se dare l’anteprima di formazione o di mercato fosse più importante di una lotta per i diritti e per la civiltà. La tifosa Annamaria Portanova (cui padre fu presidente onorario della Salernitana avendo investito somme ingenti per evitare il fallimento negli anni Settante) ha detto quanto segue rivolgendosi alla redazione del Granata By Night e a noi di TuttoSalernitana: “Ho mio nipote che ha problemi di salute piuttosto seri, ma la grande passione per la Salernitana lo aiuta a vivere momenti di spensieratezza. Pensate che l’eccesso di esultanza dopo il gol segnato contro la Juventus gli è costato un infortunio alla gamba che lo ha costretto a letto per due settimane. Avrebbe gran piacere ad assistere alle gare dei granata dal vivo, per due volte di fila abbiamo inoltrato regolare richiesta per ticket diversamente abili senza mai ricevere risposta. Abbiamo anche provato a contattare la società tramite email, ma silenzio assoluto. Nessuna volontà di fare polemica, ma ci piacerebbe quantomeno capire come fare per regalare un momento di felicità ad un ragazzo e ad una famiglia che convivono con difficoltà serie”. Molto duro e diretto l’avvocato ed ex assessore Luciano Provenza: “E’ vergognoso, ormai mi sono stancato anche di arrabbiarmi. Tempo fa ho contattato alcuni esponenti della Salernitana, preferisco non riportare pubblicamente le risposte per una questione di dignità. Ma credo che siamo ancora lontani dal vincere la partita della civiltà. Non è solo un discorso di sensibilità, sotto questo aspetto non c’è alcuna discontinuità col passato”. Provenza scrisse una lettera alla proprietà e alla dirigenza qualche mese fa e si disse pronto a presentare esposto in Procura per sollecitare le autorità competenti e capire se effettivamente chi di dovere abbia fatto di tutto per risolvere un problema serio che si trascina da troppo tempo. E il silenzio fa più rumore della disorganizzazione.