La gioia delle “riserve”, l’abbraccio di Micai a Djuric: scene da grande gruppo, una squadra che merita soltanto complimenti

Nella conferenza stampa prepartita, il tecnico Gian Piero Ventura aveva elogiato la compattezza del gruppo sottolineando i meriti e la professionalità di questi ragazzi che, partiti tra mille incertezze e in un clima di scetticismo, stanno invece mostrando un grandissimo attaccamento alla maglia. Non si staziona stabilmente nei playoff con tutti questi torti arbitrali ed una miriade di infortuni se, alla base, non c’è uno spogliatoio granitico e guidato da leader come Lopez, Di Tacchio e Djuric che, memori della passata stagione, hanno avuto la possibilità di trasmettere ai nuovi una certa mentalità. Le scene lasciate in eredità dalla sfida di venerdì sera sono emblematiche. Segna la Salernitana? I primi a correre in campo per abbracciare i compagni sono i panchinari, con Giannetti in versione ultras, Capezzi che ha caricato a dovere tutti invitandoli a non abbassare la guardia e Vannucchi che si è complimentato con Micai per la parata finale. Proprio Micai, a prescindere da ogni giudizio sul calciatore, si sta confermando un uomo di valore e molto legato alla casacca granata. Quando Djuric ha recuperato palla al 95′ evitando l’ennesimo cross nell’area di rigore, il pipelet mantovano è esploso di gioia e gli è letteralmente saltato addosso in piena trance agonistica. Tutto mentre in tribuna il team manager Salvatore Avallone e alcuni stretti collaboratori di Ventura seguivano la gara con un trasporto emotivo incredibile, pura adrenalina che senza dubbio ha trasmesso forza anche agli undici leoni che battagliavano sul campo senza esclusione di colpi e gettando il proverbiale cuore oltre l’ostacolo. Quando l’arbitro ha fischiato la fine è stato bellissimo vedere tutti uniti in un unico abbraccio, con Ventura quanto mai soddisfatto che ha ripetuto più volte un concetto: “Avete visto che, se vogliamo, possiamo?”. E in questo grande gruppo radunatosi a metà campo c’erano anche Aya e Jallow, consapevoli di aver compromesso in parte il match ma felicissimi per l’impresa del cavalluccio marino. Con questo spirito e senza mai tirare indietro la gamba in previsione di- presunte- operazioni di mercato si potrà vivere da protagonisti e non da comparse questo finale di stagione. C’è tutto per vedere all’opera una grande Salernitana. Più forte della sfortuna, dei pali, della classe arbitrale, del livello di un campionato molto più competitivo di quanto non si dica. Si riparta dal boato liberatorio, da qualche lacrima di gioia e dalla ritrovata consapevolezza dei propri mezzi.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.