La vittoria di Gianni Novella, simbolo di Salerno e della Salernitana

Quando un anno fa salì sul palco per presentare la finale di Miss Granata presso il Centro Sociale di via Cantarella il suo sguardo era un mix tra paura e nostalgia, lui che ama la vita e che si era trovato a combattere l’ennesima battaglia inaspettata. Quando arriva una diagnosi di cancro non è semplice risollevarsi e a volte non basta l’affetto di migliaia di persone per accantonare il terrore dell’ignoto. “Fammi un bell’articolo, non so se tra un anno ci sarò” disse a chi vi scrive in un momento che difficilmente potrò dimenticare. Gli applausi convinti del pubblico lo sostennero quando le forze venivano meno: a distanza di poche ore c’era un importante esame strumentale e la mente non poteva che proiettarsi a quanto sarebbe accaduto.

“Signor Novella, le cose procedono per il meglio” fu la frase che restituì a Gianni, al fratello Carmine, alla sua famiglia e a tutti quanti noi un pizzico di speranza e serenità fino a quella magica notte del 19 giugno 2019. Nella storia secolare della Salernitana entra di diritto un- grande- uomo che ha rinviato la chemioterapia per essere presente sul palco, per brindare a mezzanotte in nome di una passione che gli ha dato una spinta ulteriore. Senza saperlo è stato lui ad insegnare tanto alle tantissime persone che quotidianamente interagivano sulla sua pagina facebook e che lo hanno coinvolto in mille iniziative. Ha vinto lui, non c’erano dubbi. E ieri era regolarmente al suo posto, sul palco, per la diciannovesima volta e con il marchio di Miss Granata che ha avuto successo anche grazie a chi ha sempre sposato l’iniziativa.

E’ stata una delle sue performance migliori e il pensiero di Antonio Esposito– direttore di Liratv- merita una menzione particolare: “Prima di uscire da casa mio figlio mi ha chiesto quale fosse il calciatore, il dirigente o l’allenatore della Salernitana a cui fossi più legato. Ci ho pensato un po’…la mia risposta è stata Gianni Novella! Grazie per tutto quello che ci hai trasmesso in questi anni”. In un momento difficilissimo per la tifoseria granata, profondamente segnata dalla morte di Melissa e Antonio e dalla battaglia del giovane Andrea, una storia come questa può restituire un minimo di speranza. Gianni ha vinto, combattendo da leone. Incarnando in pieno il coro della curva, della sua curva. Quella che canta “Lotta, lotta e non mollare mai!”.

 

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