L’analisi del calendario: fondamentale partire bene. Finale da brividi per i granata

Calendario non propriamente amico della Salernitana. Se è vero che prima o poi bisogna affrontarle tutte e che un avversario teoricamente imbattibile può diventare improvvisamente meno pericoloso, è altrettanto vero che il finale di girone di ritorno mette i brividi e spinge tutti noi ad augurarci che, a inizio aprile, i granata abbiano conquistato un buon bottino di punti distanziando a sufficienza la zona retrocessione. Lazio, Juventus, Atalanta e Milan: 4 su 6 in trasferta, un 2024 che si chiuderà col botto. Nel mezzo lo scontro diretto a Frosinone e la penultima in casa col Verona. Peggio di così non poteva andare. Ma anche il 2023 regalerà un finale ad alto coefficiente di difficoltà, con avversari praticamente analoghi e la prima trasferta del nuovo anno al Maradona di Napoli dopo aver ospitato la Juventus. Naturalmente tosto anche l’esordio a Roma, contro i giallorossi di Mourinho assai insidiosi pur senza Pellegrini, Abraham, Dybala e Kumbulla che sono assenti già certi tra infortuni e squalifiche. Ma è nel primo mese e mezzo che bisognerà provare a mettere fieno in cascina. Udinese, Lecce, Torino, Frosinone ed Empoli (3 su 5 in casa) è pokerissimo di sfide che mette in palio punti alla portata. Nel ritorno, invece, il calendario non propone periodi più agevoli come testimoniato dall’obbligo di giocare due volte a San Siro, all’Olimpico, allo Stadium e al Maradona. Il fattore Arechi diventerà dunque decisivo, almeno per le gare casalinghe c’è equa distribuzione tra partite con le big e scontri diretti. Che la Salernitana di Sousa si confermi “ammazzagrandi” invalidando tutto questo nostro discorso?

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