Lega A, tabellone da 19. Il caso Salerno fa parlare tutt’Italia: Lotito, un finale che offusca le vittorie

Terza assemblea di A su tre senza la Salernitana, la Lega  che pubblica sul sito il tabellone con 19 squadre senza lo stemma del cavalluccio marino, un allenatore e un direttore sportivo impossibilitati a fare mercato, la paura di non iscriversi e Salerno ormai sulla bocca di tutti. Nemmeno il più inguaribile dei pessimisti avrebbe ipotizzato uno scenario del genere al primo luglio 52 giorni dopo il successo di Pescara che avrebbe dovuto dare il via ad una serie di festeggiamenti infiniti dopo 23 anni di attesa. Invece la gioia ha lasciato spazio alla preoccupazione, all’angoscia, alla rabbia. Sembra quasi di essere tornati all’epoca di Lombardi e Aliberti, due presidenti che hanno condotto la società al fallimento condannando un pubblico che meriterebbe ben altre soddisfazioni. Oggi il quadro è paradossale: mentre le altre sono in riunione e si preparano ad annunciare i primi colpi di mercato, a Salerno si parla di trustee, amministratori unici, perizie esterne, proroghe, ricorsi e rischio iscrizione. Un incubo! E se, fino a qualche giorno fa, era legittimo appoggiare l’atteggiamento della società che provava a tutelare i propri interessi economici dopo 10 anni di investimenti, oggi ci sembra obbligatorio schierarci esclusivamente dalla parte della gente a cui è stato tolto anche lo sfizio di esporre una bandiera al balcone in segno di festa. Se pensiamo ai sacrifici fatti da tanti ragazzi per addobbare la città e la provincia, ai 20mila che scesero in strada un mese e mezzo fa, a chi ha perso la vita in quel tragico 10 maggio viene davvero da storcere il naso rispetto all’atteggiamento di Lotito. Avrà tutte le ragioni del mondo e, probabilmente, in sede civile gli verrebbero riconosciute al 100%. Ma, dopo aver rifiutato alcune offerte e presentato una documentazione sprovvista anche di timbro notarile, oggi il patron avrebbe l’obbligo morale di accettare la “sconfitta” imprenditoriale e adeguarsi ad una norma sbagliata, anticostituzionale, obsoleta e ricca di contraddizioni…ma che conosceva dal 2011 e non ha mai fatto nulla di concreto per combatterla. E se l’unico modo per iscrivere la Salernitana è garantire un cospicuo fondo cassa o cederla al primo offerente abbassando pretese apparse spropositate…lo faccia! Perchè è davvero brutto incrociare lo sguardo della gente e notare le lacrime agli occhi, l’amarezza, la paura di aver sofferto tanto in questo campionato e di perdere tutto per cavilli burocratici. Questo finale gestito così male, tra comunicati di smentita e qualche uscita pubblica che ha fatto discutere, offusca lo straordinario cammino in ambito sportivo. E se oggi, dopo 4 tornei vinti, due coppe in bacheca e con il cavalluccio sul petto è uno dei presidenti più contestati della storia ci sarebbe davvero da fare una riflessione profonda, a 360°. Riteniamo che molto spesso ci siano state critiche strumentali ed eccessive, nate sui social e non negli ambienti del tifo granata. Ma oggi ultras, club, provincia, i 650 abbonati della D e chi prendeva l’aereo per andare a Budoni meritava di sognare il grande colpo di mercato o il derby del San Paolo, non certo il nome del trustee e la banca di riferimento per fissare il prezzo di vendita. E anche in tema di campagna acquisti le perplessità sono tante. Per salvarsi bisognerà inserire 10-12 elementi di valore, non basteranno spirito di sacrificio e atteggiamento battagliero. Lo stesso Castori si trova in una situazione di sospensione insostenibile, con la paura di perdere il posto in caso di ribaltone societario, ma anche di non poter fare richieste specifiche per mancanza di fondi sufficienti. Lotito ha ancora 48 ore di tempo per fare un passo indietro e anteporre il bene della piazza e della Salernitana agli interessi economici. Le strade le ha tentate tutte, ora non c’è più da scherzare col fuoco. Le diatribe con la FIGC non interessano a nessuno: iscrivano la squadra rasserenando l’ambiente, poi nelle sedi opportune facciano tutte le battaglie che vogliono. Ma senza coinvolgere quel cavalluccio marino che, per uno strano scherzo del destino, naviga in acque agitate anche quando ci sarebbe soltanto da fare festa.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.