“Noi con voi e voi con noi. Crediamoci”. Lo striscione srotolato dagli ultras, all’ingresso dello stadio Arechi, aveva tracciato la rotta di una partita senz’alba. Vincere, la Salernitana doveva vincere e basta: con questo sogno, 10.868 persone hanno incitato la Salernitana nel primo assalto di una nuova, disperata rimonta a tappe. All’esterno, sono state accese 500 torce per illuminare il transito della squadra granata verso lo stadio e augurarle buon viaggio. Di padre in figlio – una birra nella mano destra e la torcia nella mano del cuore – 500 persone e almeno la metà a dirigere il traffico della curva Sud per un chilometro hanno atteso il pullman della Salernitana, quasi a volerlo scortare. L’autobus sociale, rinnovato di recente, ha percorso via Allende dopo essere partito alle ore 19 dall’hotel Mediterranea, l’albergo dove la squadra era in ritiro pre gara. Il torpedone ha percorso lo stradone che conduce allo stadio, ondeggiando come in una processione laica, fino a Marina d’Arechi. Il coro ha fatto da sfondo alle luci delle torce: «Salernitana devi vincere», ha urlato il popolo granata. Scene di giubilo alle quali Salerno era già abituata. Non tutti i calciatori: “I tifosi sono incredibili e danno una spinta fortissima. Era la prima volta in assoluto che giocavo qui allo stadio Arechi ha detto a Dazn Simone Verdi, autore di due posizioni gioiello e sono rimasto colpito dall’accoglienza della gente. Questa pandemia è un peccato, perché non ci permette di avere lo stadio pieno e la torcida al completo”.
Articolo tratto dal quotidiano Il Mattino
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