Mantovani: “Il mio contratto scade nel 2020, ma sono pronto a rinnovare”

Tra i pochi calciatori a meritare applausi e riconoscenza per un triennio giocato ad altissimi livelli, Valerio Mantovani è intervenuto telefonicamente a Radio Mpa nella trasmissione TuttoGranata, in collaborazione con GranaCento.com e TuttoSalernitana.com, analizzando con la maturità del veterano tutto ciò che non ha funzionato quest’anno: “Quando si prende gol non è soltanto colpa della difesa, purtroppo le ultime prestazioni non sono state buone e le reti incassate sono la logica conseguenza. C’è rammarico perché nei singoli ci riteniamo tutti giocatori bravi, si poteva fare molto di più. Ora pensiamo a questo finale di stagione, abbiamo tre scontri diretti consecutivi ed è il momento di raggiungere la salvezza”.

Secondo Mantovani è importante la presenza dei tifosi anche durante gli allenamenti: “Siamo professionisti e dobbiamo accettare le critiche, sappiamo bene che la tifoseria si aspettava qualcosa in più da noi. La loro delusione è evidente e ieri pomeriggio è volata qualche parolina, ma fa parte del calcio: quando le attese sono importanti si va incontro a queste cose. Avere la gente dalla nostra parte è importantissimo, sappiamo benissimo che a Salerno ci danno una grande spinta e rappresentano il dodicesimo uomo in campo. Averli con noi anche in allenamento è utile, ma sono comunque scelte che spettano alla società”. Mantovani chiarisce un concetto sposando la tesi del capitano Raffaele Pucino: “La fase difensiva comincia dagli attaccanti, non si può dire che i centrocampisti abbiano più colpe dei difensori. Sui gol incassati a Brescia c’è rammarico perché erano situazioni evitabilissime, il terzo è arrivato su calcio di rigore dubbio e non va nemmeno preso in considerazione. A partire dal portiere credo che abbiamo una rosa di livello, non abbiamo trovato gli equilibri giusti e dobbiamo lavorare fino all’ultima partita per migliorare. Confermo che a mio avviso il 3-0 di lunedì è un risultato bugiardo. La differenza è che loro hanno segnato tre gol su tre tiri, noi abbiamo sprecato almeno sette occasioni nitide. Il mea culpa comunque deve essere alla base di ogni ragionamento. L’esame di coscienza va fatto, abbiamo raccolto non quanto valiamo e ci sarà sempre grosso dispiacere”.

Inevitabile parlare di futuro: “Il mio contratto scade tra un anno, il mio procuratore sta parlando con la società per trovare un accordo per il rinnovo. Non sono cose che si possono decidere su due piedi, il mio agente si confronterà con la proprietà e con la dirigenza, ma ovviamente bisogna aspettare la fine del campionato perchè c’è un obiettivo importante da conquistare”. Sulle iniziali esclusioni e sul suo triennio: “Ogni mister mi ha lasciato qualcosa, quando riesco a far cambiare idea agli allenatori la soddisfazione è doppia. Nel primo anno ho trovato poco spazio con Bollini, le cose sono cambiate con il passare delle settimane. Anche Colantuono mi ha dimostrato fiducia, talvolta finire in panchina deve rappresentare uno stimolo in più per migliorarci e per far capire che meritiamo più spazio. Ho sempre accettato le decisioni con professionalità, nel complesso non posso lamentarmi di nulla perchè per un giovane non è semplice nè scontato imporsi in una piazza come Salerno

Infine una battuta ancora sui tifosi: “Sono il dodicesimo uomo in campo, quando l’Arechi spinge le gambe vanno da sole e incide tantissimo. E’ un’arma in più, non c’è niente da fare. Sarebbe fondamentale averli al nostro fianco, ci hanno sempre incitato dal primo all’ultimo minuto contribuendo a rimonte importanti. Allo stesso tempo, però, non mi sento di giudicare chi ha deciso di restare a casa: è un segnale che hanno lanciato a tutti, la loro delusione è comprensibile

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