Marchetti, i panni sporchi si lavino in famiglia. Triste chiudere così un’avventura vincente

Una storia d’amore finita nel peggiore dei modi. Un allenatore che torna a Salerno dopo un pregresso doppio esonero, che accetta la Salernitana in un momento di grandissima difficoltà e che vince un campionato con una rosa inferiore alla concorrenza non può essere congedato con quel comunicato stampa. L’amministratore unico Ugo Marchetti ha ovviamente facoltà di gestire il club come meglio ritiene opportuno, ma in alcune situazioni si evince chiaramente che “non ho mai fatto parte del mondo del calcio, ci entro in punta di piedi e sto imparando a conoscerlo”. Il comunicato stampa emesso oggi è utile a lanciare un segnale alla squadra, certo, ma non tiene conto dei sentimenti di un tecnico ritrovatosi esonerato dopo aver riportato i granata in massima serie 22 anni dopo l’ultima apparizione e con una distanza assolutamente irrisoria dalla zona salvezza. Non è la riconoscenza a centrare gli obiettivi e siamo tutti d’accordo, ma chiudere così no. Ripensando ad un Castori commosso all’epoca del Covid che manda una lettera commovente a tutta la città, che esulta nel silenzio del Mary Rosy per il rigore segnato da Tutino, che riparte dalla A senza una società alle spalle e con una rosa anche incompleta in alcuni settori. No, così proprio no. I panni sporchi si lavino in famiglia è insegnamento che l’allenatore lascia in eredità, Marchetti non può continuare a criticare chiunque a mezzo stampa creando spaccature e malumori in un ambiente già abbastanza contrariato. In questo modo, inoltre, ci si dà la zappa sui piedi da soli: l’allenatore è stato individuato come causa principale del rendimento negativo di una squadra “fortissima, che può andare ben oltre la salvezza”. Bene, ora difficilmente i tifosi perdoneranno (sportivamente parlando, è chiaro) ulteriori passi falsi. Non ci sono più alibi, per nessuno. Ma congedare un gentiluomo, un allenatore e una persona con questa esperienza in modo così freddo e perentorio è un autogol che andava evitato.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.