Milanese: “Quando Agostinelli fu esonerato primo a +5! Cristiano Rossi, un potenziale fenomeno che non ha avuto fortuna”

La redazione di TuttoSalernitana ha avuto il piacere di intervistare il direttore sportivo della Triestina Mauro Milanese che, in passato, è stato protagonista della vittoria del campionato di C targato Antonio Lombardi, ma soprattutto Arturo Di Napoli. L’angolo amarcord di apre con un episodio particolare, quando Fabiani esonerò un allenatore primo in classifica: “Ci fu una partita storta a gennaio, contro il Taranto, e ci ritrovammo sotto per 4-0 al termine del primo tempo. Eravamo primi in classifica e la seconda accorciò a -4, il cambio di guida tecnica ci sorprese tanto ma evidentemente ci sono state delle dinamiche che noi calciatori non conoscevamo. Non giocavamo bene, era chiaro, ricordo una squadra molto solida che, passata in vantaggio, riusciva quasi sempre a portare a casa la vittoria. In rosa c’erano centrocampisti come Di Deo e Soligo più forti fisicamente che tecnicamente. Non c’erano quindi le caratteristiche per giocare un certo tipo di calcio”.

Milanese batte su un concetto molto interessante: “Vincere non è mai facile, in nessuna categoria e in particolare in quel girone. Ricordo che in trasferta trovavi ambienti particolari e in più c’erano avversari attrezzati come Gallipoli, Pescara e Ancona senza dimenticare quei derby in cui ci aspettavano con il coltello tra i denti. Per fortuna anche i nostri tifosi ci hanno accompagnato nel nostro percorso vincente”. Sul calcio attuale:  “Ci sono regole che andrebbero riviste completamente. In C si è giocato il derby Palermo-Catania e i rosanero avevano soltanto un calciatore in panchina. Ci chiedono di pescare dalla Berretti, ma la Lega ha sospeso i campionati e i nostri ragazzi non sono allenati. Secondo me il discorso del jolly non ha senso: sicuramente gli atleti per ora non hanno rischiato la vita né vanno in ospedale, ma nessuno ci corre dietro e possiamo tranquillamente chiudere le stagioni in estate. Non abbiamo incombenza di coppe o eventi internazionali, a volte ho la sensazione che ci si complichi la vita rispetto a cose facilmente gestibili. Ho scritto una email al presidente Ghirelli, proponendo una sosta nel periodo invernale. Magari ripartendo a gennaio ci potrebbe essere un minimo di pubblico sugli spalti, ricordo a tutti che in serie C il discorso dei diritti televisivi è completamente diverso e non comporta vantaggio. Da febbraio anche gli sponsor si sono tirati indietro e temo che alcune società non concluderanno un campionato già falsato. Immaginiamo una partita decisiva da giocare ad aprile, che vale la promozione o la retrocessione, a cospetto di una Berretti. Non è sport così”.

A proposito di stadi chiusi, si chiede a Milanese quanto pesi l’assenza del tifo all’Arechi: A Salerno il tifo conta tantissimo. Carica, responsabilizza, trascina. Le critiche piovono a catinelle quando i risultati non arrivavano, ma per me erano uno stimolo pazzesco. Venivo dall’Inghilterra e potevo tranquillamente sposare un progetto diverso, ma sia l’insistenza di  Fabiani, sia la possibilità di vivere una piazza del genere mi spinsero ad accettare ad occhi chiusi. Abbiamo vinto, mi sono divertito e ho preferito interrompere la mia esperienza con quel successo”. “Da dirigente, Milanese portò a Salerno un calciatore fortissimo come Cristiano Rossi, purtroppo frenato da infortuni e da qualche scelta tecnica incomprensibile di mister Perrone: “Ha avuto qualche infortunio che lo ha destabilizzato. A Salerno era partito bene: grande gamba, bel sinistro. Lo avevo preso dalla Triestina portandolo al Varese, Galderisi lo volle a tutti i costi e ritenevo che quella piazza potesse consentirgli di esplodere. Purtroppo le cose andarono diversamente, ma sembrava un predestinato sul punto di esplodere. Con il cambio di guida tecnica ebbe pochissimo spazio, andava in panchina anche quando la settimana precedente era stato il migliore in campo. E’ andata così, ma un giovane ha bisogno di continuità per esprimere il suo valore. Inquadrandolo in un contesto giusto e stimolandolo poteva diventare un giocatore di livello importante”.

Infine si parla di un giovane che sta facendo benissimo a Trieste e che, in passato, spese parole d’elogio per Salerno: “Procaccio l’ho pescato dalla serie D, mi ha dato tanto ed è cresciuto. E’ sempre stato un titolare, purtroppo alla fine del ritiro ha avuto un infortunio al piede e sta recuperando. Quando si parla di frattura ci vogliono dei mesi per rimettersi in forma. E’ un ragazzo straordinario, di una continuità incredibile”.

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