di Romano Lello Ciccone
Moio della Civitella è un comune italiano di 1 850 abitanti della provincia di Salerno. Si tratta di un centro agricolo del basso Cilento, situato alle falde nordoccidentali del Monte Sacro (1705 m), nell’alta valle del torrente Badolato, affluente di sinistra del fiume Alento. Il centro abitato è situato in pendenza del monte Civitella (818 m).
Sulla sommità del colle sono stati scavati i resti di mura greche e di costruzioni di età romana. Nel Medioevo Moio, molto probabilmente, appartenne come casale a Vallo della Lucania. Nel secolo XVIII il borgo era possesso della famiglia Pepe con il titolo di baronia. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Vallo, appartenente al Regno delle Due Sicilie. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, per distinguersi dagli altri comuni con toponimi simili, il nome del comune fu mutato da Moio a quello attuale..Dal 1928 al 1945 il comune fu aggregato a quello di Vallo della Lucania.
Nel primo weekend di agosto si svolge nel Comune la manifestazione Mojoca Festival. Un evento culturale all’aperto che raccoglie nel centro storico del paese acrobati, giocolieri, musicisti, clown e artisti di strada nazionali ed internazionali.
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all’Autorità di bacino regionale Sinistra Sele e all’Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.
Per parlare in maniera più approfondita di Moio della Civitella la nostra redazione ha contattato un noto personaggio del luogo, Bartolomeo Troncone, titolare dell’ Osteria Zia Rosa, momentaneamente chiusa ma che a breve dovrebbe riaprire: “E’ un borgo che si trova nel Parco Nazionale del Cilento. E’ diviso in due frazioni, quella Moio e di Pellare, che è quella più importante. Qui c’è del buon vino e di interessante abbiamo il Museo della civiltà contadina e gli scavi archeologici. Dalle nostre parti è cresciuto un personaggio sportivo famoso, che oltre a giocare nella Juventus, ha indossato la maglia della Salernitana: parliamo di Cristian Molinaro”.
Seguite la Salernitana? “Certo, qui ci sono tantissimi tifosi. Spesso organizziamo pulmini per seguire la squadra nelle gare casalinghe, impiegando circa un’ora per raggiungere Salerno. Non è assolutamente un sacrificio perché amiamo la nostra squadra del cuore”.
Che impressione le ha fatto finora la compagine di Ventura? “Penso che quest’anno stia andando abbastanza bene. Si può sperare di raggiungere un obiettivo importante. Immagino che entusiasmo sarebbe per i tifosi. Ricordo sempre con una certa emozione la gara del Vestuti con il Taranto che ci diede la Serie B dopo tanti anni di passione. Ovviamente tralasciando le emozioni più moderne. Ripeto, quella mi è rimasta particolarmente impressa nella mente. Ritornando al discorso della squadra attuale, i risultati per il momento stanno dando ragione a Ventura, perché sono quelli alla fine che contano non le prestazioni. I play-off non dovrebbero sfuggirci anche se un pensierino per il secondo posto si può anche fare”.
La società viene contestata da parte della tifoseria granata: “Le contestazioni ci possono stare quando sfuggono gli obiettivi prefissati, ma attualmente con la Salernitana in corsa per la promozione dovrebbero essere evitate perché controproducenti per raggiungere l’ambito traguardo”.
Probabili le gare a porte chiuse a causa del pericolo coronavirus, cosa ci dice? “E’ una conseguenza inevitabile. L’unica soluzione, a meno che il problema non si risolva prima”
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