“Ordini dall’alto”: basta un rigore sbagliato per far riemergere le folli teorie del web

In un articolo in chiave ironica pubblicato ieri sera, abbiamo rimarcato quanto sia incomprensibile che alcuni salernitani non sfruttino una vetrina anche di rilevanza nazionale per tutelare maggiormente una squadra penalizzata dagli arbitri e spesso oggetto di gratuiti e strumentali attacchi mediatici atti, strategicamente, a gettare ombre sull’operato di un club che, a suon di milioni di euro, ha vinto i suoi campionati sul campo e che ora lotta, con merito e prospettive, per la promozione in massima serie.  Per la serie “amiamo farci del male da soli e non sappiamo goderci nulla”. Abbiamo inoltre rimarcato spesso che anche le legittime contestazioni della curva e dei veri tifosi della Salernitana avranno un effetto diverso quando saranno isolati in modo definitivo seducenti professionisti della (dis)informazione che, per accaparrarsi qualche click, hanno trascorso i mesi precedenti a caccia dello scoop inventandone di ogni genere senza, oggi, avere il coraggio di ammettere che fosse tutto inventato di sana pianta. Spulciando alcuni commenti sul web dopo lo 0-0 con la Spal abbiamo notato, con dispiacere, che il numero di personaggi che vivono con la cultura del sospetto ogni cosa che accade nel magico mondo granata resta elevato. Quelli che spariscono quando la Salernitana vince e che, anticipando la Pasqua, resuscitano dopo la sconfitta o un pareggio casalingo. In tempi di Covid un tifoso normale gioirebbe per le sorti di una squadra che sta rappresentando uno squarcio di luce in un tunnel buio e ancora lungo da percorrere, purtroppo però notiamo che la strada per il salto di maturità complessivo è ancora in salita e che non abbiamo imparato nulla da un passato nemmeno troppo lontano. E così non incoraggia Di Tacchio, che dieci giorni prima fu etichettato come eroe e simbolo del gruppo, per il primo rigore sbagliato da quando gioca a Salerno (e ne segnò uno che salvò categoria e centenario), ma si parla di un ordine partito dall’alto. “I fattori imponderabili, in alto non possiamo stare e hanno detto alla squadra di non vincere” e altre assurdità del genere hanno fatto capolino in tutti i gruppi che, in forma anonima, da tempo screditano l’operato di chiunque voglia sostenere la Salernitana. Anche loro sono oggetto delle famose indagini partite in estate e che, si spera, avranno a breve riscontri oggettivi. Perchè se si è convinti che Lotito dica a Mezzaroma di riferire a Fabiani che deve convincere Castori a parlare con la squadra affinché perdano o pareggino a posta, tutto dopo aver speso 12 milioni di euro in monte ingaggi in un periodo di entrate pari allo zero e con club di caratura mondiale che non pagano gli stipendi, le strade sono due: o rivolgersi a un medico bravo o alle autorità competenti per una querela ufficiale. Mettendoci faccia, nome e cognome. Altrimenti saranno quei classici leoni da tastiera che, associandosi ad una minoranza rumorosa che non vuole il bene della Salernitana. E che sarebbe ovviamente pronta a contestare anche il prossimo presidente al primo pareggio casalingo.

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