Per una domenica da sogno, per un gruppo che ci crede: tutti allo stadio!

L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Non tanto per la possibilità di andare alla sosta da primi in classifica, quanto per vivere una domenica da sogno che riconcili con il calcio e permetta di trascorrere due settimane serene e ricche di entusiasmo. Quattro mesi fa, a quest’ora, la Salernitana stava preparando la sfida d’andata dei playout contro il Venezia in un clima di grandissima sfiducia e con l’incubo di retrocedere a pochi giorni dalle celebrazioni del centenario. Oggi Salerno si gode un gruppo che combatte e onora la maglia, un tecnico di spessore e di fama internazionale, un progetto intelligente e credibile, giovani affamati di calcio e un -1 dalla vetta che consente a tutti di proiettarsi al futuro con rinnovate ambizioni. Già le sentiamo le campane stonate del “non vincono apposta” qualora non arrivasse una vittoria: si ricordino i maestri del web che la Salernitana sta convivendo con l’emergenza, ha tre top player da gestire e affronta una corazzata che forse ha speso meno di Lotito e Mezzaroma pur usufruendo di questo inspiegabile paracadute. E’ gente che allo stadio non viene, che vuole creare malumore e che probabilmente salirà sul famoso carro non appena questa posizione di classifica diventerà- si spera- una piacevole abitudine.

I veri tifosi, lo zoccolo duro, gli innamorati a prescindere ci saranno. Come sempre. E canteranno e spingeranno come fossero i 18mila del derby. La Salernitana sta incarnando tutto quello che la piazza vuole e c’è bisogno dell’apporto del pubblico. Senza se, senza ma, senza le solite scuse di chi pretende la A ma resta a casa. Gli ultras non mancheranno: hanno intelligentemente ritrovato compattezza in nome del bene comune accantonando vecchi dissapori, piano piano la Sud sta tornando ad ottimi livelli. Provincia e club organizzati non vedono l’ora di essere sugli spalti e hanno affollato le ricevitorie per accaparrarsi il biglietto. E’ a questa gente, alla sua gente, che la Salernitana dovrà aggrapparsi nei momenti di difficoltà, quando quel muro umano può fare la differenza più delle parate del portiere e dei gol degli attaccanti. Perchè a Salerno il dodicesimo uomo è componente che incide per davvero, che sposta gli equilibri, che fa tremare le gambe agli avversari. Domani si possono rivivere emozioni d’altri tempi dopo mesi vissuti tra sfottò, umiliazioni sportive e classifiche mortificanti. Perchè non esserci? E allora…tutti allo stadio! Insieme è più facile, insieme si può.

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