Perrulli: “Bomber? I nomi non vincono, conta la mentalità. La Sud è la forza della Salernitana”

Intervistato in esclusiva dalle redazioni di GranataCento e di TuttoSalernitana nell’ambito della trasmissione “TuttoGranata” in onda su RadioMpa e condotta da Antonio D’Arco, il doppio ex Giampiero Perrulli ha presentato così la partita in programma domenica pomeriggio allo stadio “Zini” tra Cremonese e Salernitana.

Secondo lei c’è un problema attacco a Salerno? 

“Io credo che la Salernitana abbia attaccanti forti come Jallow e Djuric, secondo me il reparto offensivo non è un problema e contano soltanto i risultati. Le cose stanno andando bene, se fanno gol i centrocampisti o gli esterni offensivi va benissimo lo stesso. Non dimenticate che in organico c’è Alessio Cerci, un giocatore che non ha avuto ancora la possibilità di esprimersi. La società ha allestito una rosa forte, guidata da un allenatore bravissimo che impone le proprie idee. La classifica parla chiaro, ma la B è difficilissima e bisogna sempre restare sul pezzo: la determinazione fa più di un attaccante da 20 gol, è nel quotidiano che si costruisce un qualcosa di importante e non con i nomi di livello. Puoi vincere un campionato anche con 5-6 giocatori che fanno 8 reti a ciascuno”.

Cosa non sta funzionando a Cremona? Mercato eccellente, grandi nomi, ma zona retrocessione e contestazione..

“La classifica non rispecchia il valore della squadra, è chiaro. In campo, però, si scende undici contro undici e può sempre succedere di tutto. Manca soltanto una vittoria che può permettere di dare un calcio alla crisi e scalare posizioni, possono assolutamente ambire alla serie A. Hanno i nomi top per la categoria, ma certo non è detto che vinci il campionato se fai un mercato eccellente in estate. A mio avviso, però, sarà osso duro per tutti”.

Un atleta, sul piano fisico, può risentire di tutti questi turni infrasettimanali? 

“I giocatori professionisti sono attrezzati per fare tre partite in una settimana, ti prepari a livelli importanti e non dovresti risentirne. Il turnover è fatto per tenere tutti sulla corda e non far mollare chi molla meno, ma chi gioca in un campionato di serie B non dovrebbe avere quel problema. In serie A arrivi se hai questa caratteristica, ci sono club che giocano in Italia e in Europa senza accusare fastidi di alcun tipo. La partita è un’altra cosa rispetto all’allenamento, ma se ti alleni bene puoi fare la partita. La testa e la concentrazione fanno la differenza più delle gambe, torniamo al discorso fatto prima. Un atleta può fare più gare, chiaramente in B la rosa deve essere forte anche in panchina. Gli infortuni fanno parte del gioco, vanno messi in preventivo e individuare giovani pronti può essere più incisivo rispetto al grande nome”.

Che ricordi ha di Salerno?

“E’ un mio rimpianto, non sono riuscito a esprimere in pieno il mio valore. Mi sono trovato bene: società fortissima, piazza devastante con un pubblico da serie A che ti fa sentire giocatore e ti trasmette responsabilità. Siamo riusciti a vincere il campionato, l’anno dopo è arrivata la salvezza e complessivamente sono contento. Le feste infinite di fine anno resteranno sempre nel mio cuore, i tifosi sono spettacolari e ho trovato una città veramente bellissima ed accogliente alla faccia di chi parla male del Sud”.

Di che si occupa oggi Perrulli?

“Ho rescisso da poco il contratto con il Novara, ma ho voglia di giocare. Se arriva la chiamata giusta sono pronto a valutarla. Da Salerno? Impossibile, la rosa è forte e completa”.

Pronostico?

“Serve la vittoria alla Salernitana per dare un segnale, serve la vittoria alla Cremonese per accantonare la crisi. Bisognerà sbagliare il meno possibile e colpire l’avversario quando c’è un piccolo calo. Saranno due formazioni che daranno battaglia, gli allenatori staranno studiando tutto nei minimi dettagli. Ma granata e grigiorossi saranno a prescindere protagonisti fino alla fine”.

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