Piano finanziario, ecco la relazione della Salernitana. Domani confronto FIGC-Covisoc, le ultime

Premessa d’obbligo: in questo momento ci sono una marea di tifosi in fibrillazione, che stanno soffrendo e sono arrabbiati . Proprio per questo prima di parlare di indiscrezioni arrivate chissà da dove bisogna avere fonti certe e fornire quadri verosimili. Senza omettere la verità, ma anche senza creare allarmismi o illusioni. Il clima che si respira in città non è affatto dei migliori e, senza voler prendere nemmeno in esame alcune scritte minacciose rivolte a giornalisti e esponenti della tifoseria, è evidente che ultras, club organizzati, provincia e semplici appassionati abbiano da tempo accantonato definitivamente la gioia per la promozione tremando all’idea di essere estromessi da un campionato per la terza volta in 16 anni. Assodato che Lotito non ha voluto cedere, che offerte concrete non ne sono arrivate e che le scadenze di Radrizzani combaciano, guarda caso, sempre con quelle della Federazione (ma un notaio che vuole trattare l’acquisto del club non va in un albergo di Paestum ma a Roma dai diretti interessati), possiamo dire subito che ci pare difficile che un uomo della FIGC, magari vicino a Gravina, vada a spifferare notizie ai cronisti locali alle 23 della domenica sera, tanto più se la documentazione sarà analizzata nel dettaglio nella giornata di domani in presenza degli esponenti della CoviSoc. Qui è in ballo il futuro sportivo della Salernitana, della città, della gente e tutte queste “fonti” vanno prese con le pinze. In linea di massima da Roma si evince che la documentazione fornita alla Federazione sia ritenuta in parte accettabile. E’ stato dimostrato, in modo piuttosto evidente, che Lotito e Mezzaroma sono fuori dalla società e che tutti i professionisti scelti per guidare il trustee siano distaccati dalla Lazio e dagli ex patron. La situazione di terzietà, dunque, è garantita e riconosciuta e tutti i protagonisti di questa vicenda hanno firmato una sorta di contratto in cui, assumendosi enormi responsabilità sul piano penale, assicurano di non avere niente a che fare con Lotito e con la sua famiglia. Marchetti amministratore unico è figura di spessore, mai c’era stato un veto sotto questo aspetto. Cosa manca, allora, per ricevere l’ok definitivo? L’analisi del piano economico. Si era diffusa la voce che la Salernitana non avesse presentato la documentazione necessaria, la dirigenza ha invece chiarito che l’incartamento è nelle mani degli avvocati federali e conta una trentina di pagine. Nella prima parte si evidenziano tutte le spese fatte fino al 30 giugno del 2021, nella seconda si spiega nel dettaglio come la Salernitana ritiene di arrivare a fino dicembre senza dover chiedere ai vecchi proprietari di immettere risorse nelle casse sociali. Quello che Gravina ha chiesto di evitare a tutti i costi. Nel dettaglio la Salernitana ha: 5 milioni di euro di fondo cassa, a settembre entrerà un milione di euro per il contratto chiuso con Infront e, iscritta al campionato, riceverebbe subito 5-6 milioni di euro per i diritti tv e una cifra vicina ai 2,7 milioni al mese. Senza contare incassi, marketing, ulteriori sponsor ed eventuali cessioni. Ed è qui che ci si potrebbe incartare. La Salernitana dice: “Una volta iscritti mi spettano, per legge, dei fondi che mi consentono di arrivare a fine anno addirittura in attivo”. La FIGC risponde: “Ai fondi ci arriverai dopo iscritto e, per iscriverti, mi devi dimostrare già prima che hai i requisiti”. Proprio per questo domani interverrà la CoviSoc, cui parere potrebbe essere decisivo. Tra il 6 e il 7 ci sarà la sentenza, in caso di malaugurata bocciatura ci sarebbero 48 ore di tempo per impugnare la decisione e rivolgersi al Collegio di Garanzia del CONI chiamato a pronunciarsi entro una settimana sulla documentazione prodotta senza, pare, possibilità di integrazioni e ulteriori correzioni. Paradossalmente, dunque, ora come ora l’ultimo dei problemi è il legame con la Lazio: la documentazione proposta è ritenuta piuttosto esaustiva. Sussiste, però, un punto interrogativo sull’autonomia economica, con Lotito che fa un discorso molto semplice: “Se mi imponi di lasciare la società non puoi obbligarmi a mettere soldi se sono l’ex presidente”. Ma una squadra che non produce risultati si vende con fatica, un caos incredibile generato da un articolo, quello 16 bis delle Noif, talmente lacunoso che l’intervento della giustizia ordinaria (leggasi TAR) potrebbe davvero stravolgere tutto in un minuto.E Gravina, quello che non chiede chiarimenti a Roma e Inter indebitate fino al collo, lo sa benissimo. Così come è tutto da chiarire l’ok per l’iscrizione della Lazio. Alle ore 23:35 di stasera la Salernitana ribadisce di aver rispettato tutti i paletti imposti dalla FIGC che, “abusando” un po’ del suo potere, pensa di bocciare un trust senza aver mai fornito alla controparte un format chiaro, per iscritto e basato su requisiti legali e non “per evitare cattivi pensieri”. E l’assenza di precedenti lascia intendere che, comunque vadano le cose, la battaglia sarà ancora lunga. E a rimetterci sono solo i tifosi, quelli che hanno sognato la A per 23 anni e che stanno vivendo giorni di grande apprensione.

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