Ribery-Bonazzoli-Simy, chapeau! Ma si sostenga tutta la squadra: uniti fino alla fine!

Ribery-Simy-Bonazzoli. Alzi la mano chi avrebbe solo lontanamente immaginato un tridente di questo livello per una squadra senza società e che, tra mille difficoltà, presenterà il tridente più forte tra chi lotta per evitare la retrocessione. Chi pensa che la trattativa con il fantasista francese sia soltanto una operazione di marketing è fuori strada. Sicuramente, da qualche ora, le maggiori testate giornalistiche europee stanno dando risalto alla notizia menzionando la Salernitana un giorno sì e l’altro pure. Ma di Ribery hanno colpito le motivazioni massimali, quelle di un professionista straordinario e di altissimo livello che vuole chiudere la strepitosa carriera con una salvezza che equivarrebbe ai tanti campionati e titoli vinti. Domani sarà un Arechi da brividi. Poca gente, a causa dell’orario lavorativo e della paura di assembramenti, ma quanto basta per far capire cosa sia in grado di fare la torcida granata. Quella che sta ritrovando entusiasmo e che, ora, dovrà accompagnare fedelmente il cammino dei granata accantonando ogni presa di posizione e mostrando, se possibile, anche un minimo di gratitudine per la società uscente (che ha permesso tutto questo) e per un direttore sportivo che, “condizionato” dall’amministratore unico e con un budget da rispettare, ha fatto un mezzo miracolo. Perchè ora tutti parlano di Ribery, ma in rosa ci sono anche Stranberg, Simy, Bonazzoli, Lassana Coulibaly, Ruggieri e Obi, gente che alla lunga darà un grosso contributo e che non ha nulla da invidiare ai colleghi che militano nell’Empoli, nel Venezia, nello Spezia, nel Bologna e anche nel Verona e forse nell’Udinese e nella Sampdoria. Va detto, allo stesso tempo, che non bisogna montarsi la testa. Ribery alza il livello, ma per mantenere la categoria bisognerà lottare, ritrovare compattezza, capire che solo remando nella medesima direzione si potrà verificare il miracolo sportivo. Convinti che salvarsi ora significa aprire un ciclo potenzialmente inimmaginabile. Ma intanto predichiamo equilibrio.

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