Romagnano al Monte: una piccola realtà, ma tutta granata

di Romano Lello Ciccone

Continua la nostra rassegna nella provincia di Salerno. E’ la volta oggi di Romagnano al Monte, un paesino a 650 m sul mare lungo un crinale collinare delimitato a ovest dal comune di Buccino, a nord da Ricigliano, a est dal vallone del torrente Platano che segna il confine con la Basilicata, e a sud dal fiume Bianco. Dista circa 80 km da Salerno.  Il termine è di chiara origine latina. Fino all’unità d’Italia si chiamava semplicemente Romagnano. Con la fine del Regno delle Due Sicilie gli venne aggiunto al Monte per distinguerlo da Romagnano Sesia. Il comune è dotato di un campo da calcio in loc. Pian di Pede e di un campo da calcetto più uno da tennis/pallavolo in loc. Ariola. Il centro storico si presenta arroccato su un crinale a picco sulle gole del fiume Platano che in quel tratto segna il confine tra la Campania e la Basilicata. Il borgo fu danneggiato da ripetuti eventi sismici fino al decisivo terremoto dell’Irpinia del 1980, che determinò l’abbandono definitivo del vecchio paese in favore del nuovo centro abitato, costruito a 2 km di distanza.

Per approfondire la conoscenza di Romagnano al Monte abbiamo intervistato l’avv. Claudio Mazza: “Romagnano al Monte è situata al confine tra Campania e Basilicata, un piccolo paese di circa 400 abitanti. Dopo il terremoto dell’80 siamo stati costretti a spostarci tre-quattro km più a valle. Così il paese è stato ricostruito e ora ci siamo maggiormente avvicinati a Buccino. Come tutti i luoghi interni non è che viva di una certa floridità, ma ci difendiamo bene. Ovviamente il vecchio borgo è assolutamente da visitare, in quanto è stato messo in sicurezza ed è veramente molto bello”.

Seguite la Salernitana? “Si, certo. almeno il 98% è tifoso granata, solo una piccola parte tiene per il Napoli. Io, in particolare, sono molto legato alla squadra, perché sono nativo di Salerno e sono solo “addottivo” di Romagnano. Qui svolgo la libera attività di avvocato”.

La sua impressione sulla squadra di mister Ventura: “Dopo un periodo iniziale non proprio esaltante, credo che ora siamo sulla strada giusta. Bisogna credere nel massimo obiettivo, remando però tutti dalla stessa parte, lasciando stare le polemiche. Salerno merita altri palcoscenici calcistici. Con questo non vogliamo dire che siamo presuntuosi: siamo salernitani e meritiamo di più. Le contestazioni non aiutano, anche se ovviamente non possiamo pensarla tutti alla stessa maniera e c’è chi manifesta il proprio malcontento verso la società. Quando la contestazione è civile è assolutamente legittima, non deve però sconfinare nella violenza, anche verbale. Ripeto si può anche condividere il pensiero di chi contesta, ma in questo momento è più importante sostenere la squadra”.

Cosa pensa, invece, di mister Ventura? “Lo reputo una persona seria, che riesce a ottenere il massimo con il materiale che ha a disposizione”.

Il suo giocatore della Salernitana preferito? “Certamente Djuric. Mi piace molto. Poi, in generale, a Salerno non è facile emergere. E’ una piazza particolare e molto esigente. Qualche giovane calciatore potrebbe risentire delle troppe pressioni. I tifosi devono avere pazienza per consentire loro un buon inserimento in un ambiente difficile”.

Obiettivo Serie A possibile? “Sicuramente, dobbiamo crederci e lottare fino alla fine. Play-off? Direi promozione diretta. E’ alla portata di questa squadra”.

 

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