Salernitana meno forte senza i suoi tifosi. Col Pisa la conferma: l’Arechi fa la differenza

Tutti ci siamo soffermati sulla gestione di Gian Piero Ventura, sulla condizione fisica, sulle assenze, sul rigore non fischiato a Djuric e sulla buona performance del Pisa nella ripresa. Quasi nessuno, però, ha inserito lo stadio vuoto tra le componenti che hanno inciso in modo significativo sul mancato successo della Salernitana. Sarà un caso- e non lo è- ma l’assenza del pubblico coincide con lo stop alla serie record di sei successi interni consecutivi, tra l’altro  con un gol al passivo dopo quasi 400 minuti. Vedere un Arechi deserto, con il solo rimbombare delle voci dei calciatori e dei mister è un qualcosa di assolutamente desolante, a cui faremo fatica ad abituarci. Questa regione, lo ribadiamo ancora una volta, ha contagio vicino allo zero, ha consentito assembramenti di ogni genere per strada e non può continuare a usare due pesi e due misure mostrando rigore e inflessibilità solo quando si tratta di sport. Nessuna speranza di rivedere i tifosi contro Cremonese e Juve Stabia, un danno economico-emotivo che falsa ulteriormente il campionato. Non c’è la controprova, ma siamo certi che uno stadio trascinante come quello granata non avrebbe fatto avvertire alcuna fatica ai protagonisti. La spinta dell’Arechi fa la differenza, anche a Chiavari l’urlo dello zoccolo duro mancherà come il pane.

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