Salernitana sempre più grande con le grandi. Mister e ds sognano futuro da big per i granata

Non c’è ancora il supporto della matematica, complice l’inatteso e clamoroso passo falso del Milan in casa dello Spezia, ma la Salernitana parteciperà con pieno merito al prossimo campionato di serie A per il terzo anno consecutivo. I granata, spinti da un pubblico straordinario e numeroso al netto dell’allerta meteo, hanno battuto anche l’Atalanta e conservano gli otto punti di vantaggio sulla terzultima posizione quando mancano tre giornate alla fine delle ostilità e con un calendario che propone, dopo la trasferta di Roma, le gare con Udinese e Cremonese che non avranno, di fatto, più nulla da chiedere a questo campionato. L’1-0 sull’Atalanta è frutto di un primo tempo di sofferenza, ma di una ripresa fatta di qualità, intensità, aggressività, organizzazione e bel gioco. Doti riconosciute anche dal tecnico avversario Gian Piero Gasperini. La difesa, con un terzetto under, è riuscita a mantenere la porta inviolata, il centrocampo ha pressato per 96 minuti su un terreno di gioco pesantissimo, i tre attaccanti hanno fatto continuo movimento per non dare punti di riferimento e creare spazi per gli inserimenti degli esterni. E poi, al 93′ e sotto un autentico diluvio, ci ha pensato Antonio Candreva a far impazzire l’Arechi con un destro all’angolino imprendibile per Sportiello. La Salernitana, quindi, si conferma “ammazzagrandi” della serie A, avendo fermato (in ordine cronologico) Juventus, Lazio, Milan, Inter, Napoli e, appunto, Atalanta. I  numeri sono tutti dalla parte di Paulo Sousa, con 11 risultati positivi nelle ultime 12 giornate, Arechi inviolato da febbraio, squadra che segna in tutte le partite e la possibilità di chiudere con una media punti superiore al suo predecessore. Quel Davide Nicola esonerato due volte in 20 giorni e che, all’andata, chiuse con un passivo di otto reti.

Meriti enormi anche al direttore sportivo Morgan De Sanctis, immortalato dalle telecamere mentre si lascia andare ad un’esultanza da brividi al pari del pendolino granata Pasquale Mazzocchi. Il ds, criticato eccessivamente a inizio stagione, senza fare proclami e preferendo i fatti alle parole è riuscito ad incidere notevolmente sul raggiungimento dell’obiettivo indovinando colpi di un certo rilievo e mettendo a disposizione del mister giovani di prospettiva. E’ bastato affidarsi a una guida tecnica di caratura internazionale per ammirare le sgroppate di Bradaric, gli interventi risolutivi di Pirola, le qualità di Vilhena, la crescita di Botheim, i gol di Dia e le prodezze di Candreva che, con Nicola, spesso agiva da esterno difensivo a tutta fascia. Saranno lui e Paulo Sousa i punti fermi per il futuro, ormai è cosa fatta anche per il rinnovo dell’allenatore come lasciato trasparire dal presidente Iervolino sui social. Sotto traccia si sta già lavorando per organizzare un ritiro in grande stile, con avversari blasonati e la volontà di formare il giusto mix tra giovani ed esperti. La chiosa è dedicata a Iervolino. Senza dubbio avrà commesso anche lui qualche errore di inesperienza, ma in un anno e mezzo ha salvato due volte la Salernitana garantendo investimenti, entusiasmo, stabilità economica e rapporto osmotico con la piazza. In un’epoca fatta di fallimenti, penalizzazioni, imprecisati fondi stranieri e plusvalenze fittizie, Salerno sta diventando per davvero un’isola felice ed emblema di riscatto per tutto il Sud Italia.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.