Sfruttare il tridente più forte tra le “piccole” per evitare le figuracce del Benevento

Chiamare traumatico l’inizio di torneo della Salernitana, forse è anche riduttivo. Il record negativo della Serie A, undici reti incassate e zero punti, detenuto nelle prime tre giornate preoccupa non poco i tifosi, che temono di ripetere la figuraccia del Benevento alla prima apparizione in massima serie. Ma il diavolo è davvero così brutto come si dipinge? La rosa granata non sembra di secondo piano. Certo, il centrocampo sia numericamente che come qualità lascia alquanto a desiderare, ma da qui a pensare che la squadra di Castori sia da considerare una cenerentola ce ne passa. Soprattutto se si guarda all’attacco esplosivo, probabilmente inferiore soltanto alle formazioni top player di categoria. Chi può vantare in Serie A un reparto avanzato con Simy, Ribery, Bonazzoli, Djuric? Probabilmente le sole a non invidiarci sono le “grandi”. E allora, dov’è il problema? Effettivamente, con un attacco di questo tipo raccogliere zero gol nelle ultime due gare qualche riflessione ce la impone. Abbiamo molto apprezzato l’intervento dell’amministratore della società granata, il generale Ugo Marchetti, nella sua intervista ai microfoni del Corriere dello Sport: “Non si può andare avanti così. La cosa peggiore che Castori possa fare è mantenere le cose come stanno, lui ha il dovere di modificarle”. Il riferimento, probabilmente, è alla particolare attenzione rivolta dal trainer della Salernitana alla fase difensiva, proprio in virtù di quanto dicevamo. Gli attaccanti devono essere messi in condizione di ottenere il massimo dalle loro attitudini e per quanto visto finora non sembra che la fase di ottimizzazione in tal senso sia avvenuta.

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