Spalti vuoti, fattore casalingo in crollo: il dato

Quanto conta il pubblico? Troppo, evidentemente. Il calcio post lockdown, quello dei contatti ridotti al lumicino e delle atmosfere anestetizzate dall’assenza del tifosi, porta alla luce dati interessanti. La variabile ambientale è argomento discusso fin dagli albori del calcio.
Da una parte, chi considera gli atleti professionisti e, in quanto tali, non immersi nel fluttuare dell’atmosfera da stadio. Di contro, il partito di coloro che vedono, nelle migliaia di spettatori che gremivano gli impianti, il dodicesimo uomo in campo: fattore determinante per gli equilibri della partita, che sposta l’ago della bilancia in favore dei padroni di casa.

IL DATO – La riflessione volge sulle trentuno partite fin qui disputate in cadetteria: il numero di vittorie casalinghe è drasticamente diminuito rispetto al passato. Sono soltanto undici le volte nelle quali la squadra di casa ha raccolto bottino pieno, poco più del 33%. Dieci invece i blitz esterni ed i pareggi, con molte più reti e spettacolo sul rettangolo verde, nonostante qualche imprecisione frutto del momento di forma vissuto dagli atleti.
Parliamo al momento di numeri certo non rappresentativi, ma che rispettano un trend europeo che vede in leggera diminuzione il numero di trionfi per le squadre di casa. Il caso emblematico è la Germania, dove si vince di più lontano dalle mura amiche. I teutonici hanno per primi mostrato quest’anomalia, anche se con il tempo i dati, soprattutto nel calcio tedesco, sembrano tornare a rispettare il trend pre covid.

SALERNITANA – La truppa di Ventura, reduce da sei successi casalinghi consecutivi prima dell’emergenza sanitaria, è stata fermata sul pari sia dal Pisa che dalla Cremonese. Le gare in questione avrebbero potuto rappresentare il trampolino di lancio definitivo per la stagione granata dopo anni di oblio e anonimato.
Restano da giocare altre sei gare, ma la sensazione è che il muro granata sarebbe stato determinante in quelle che sono le gare più importanti della stagione, quelle in cui si decidono i verdetti del campionato.

LA PROSPETTIVA – Il Benevento torna in A a distanza di due anni, dopo aver superato la Juve Stabia nel derby. Un successo più difficile del previsto (giallorossi in inferiorità numerica per tre/quarti di gara) ma che consacra la truppa di Inzaghi tra le leggende della cadetteria.
Dietro è bagarre: Crotone e Frosinone rimandano continuamente la fuga, mentre si presenta all’appello un outsider di tutto rispetto: il Cittadella di Venturato. Spinti da Iori e Diaw in stato di grazia, i veneti vogliono prendersi la rivincita dopo la sconfitta maturata nell’ultimo atto play-off dello scorso anno, contro il Verona. Sarà un finale ricco di colpi di scena, con la Salernitana che vorrà guadagnare l’accesso ai play-off e, da lì, provare a coltivare rinnovate speranze promozione.

Matteo Maiorano da l’Ora di Cronache

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