TMW – Trust perfetto, ancora più garanzie rispetto a quelle chieste dalla FIGC

Gli scettici di professione avevano già recitato il de profundis, ma che la Salernitana avrebbe partecipato al prossimo campionato di A dopo l’impresa di un mese e mezzo fa era praticamente certo. Impossibile cedere una società sportiva in 30 giorni, ancor di più se le pochissime offerte pervenute arrivano da non meglio precisati fondi esteri o da imprenditori che prima si rivolgono ai giornali e poi ai diretti interessati prospettando un pagamento rateale. Dopo aver vinto 4 campionati e due coppe in 10 anni riportando lo stemma sulle maglie, Claudio Lotito e Marco Mezzaroma confermano di essere, numeri alla mano, la miglior società della storia granata e, affidandosi ad un trust, dimostrano che vogliono lasciare il club in mani sicure. In un’epoca dominata dai social e dalla disinformazione (alimentata da chi ha parlato di Della Valle, Rainone o accordi raggiunti nei mesi scorsi…tutto sempre smentito!), anche parte della tifoseria granata va in confusione. “Lotito vuole retrocedere per prendere il paracadute e tornare in B”: falso. La gestione Lotito-Mezzaroma è finita ieri. “Il trust è uno stratagemma a cui si è piegata la Federazione”: falso.

E’ un qualcosa giuridicamente riconosciuto, già attuato per altri motivi dalla Sampdoria che tutela tutti: chi vende, chi acquista, chi deve giocare, chi farà mercato. E il pool legale, capeggiato dall’avvocato Gianmichele Gentile, ha fatto un capolavoro alla luce del sole indicando un amministratore unico già noto alla FIGC e con un palmares di tutto rispetto e due istituti bancari delegati alla vendita, in sei mesi e a prezzo decisamente più basso di quello originariamente paventato. Tutto nato da una perizia esterna. “Il Trust offre ampie garanzie, se fatto rispettando i paletti la Salernitana sarà in A” disse il presidente Gravina, la Salernitana è stata impeccabile e ha respinto al mittente anche i tentativi di ripescaggio di altre società. Ricordiamo, inoltre, che anche la Lazio avrebbe rischiato l’esclusione. Da oggi, dunque, gestione sportiva e proprietà sono nettamente separate e Lotito e Mezzaroma non avranno nessun ruolo all’interno dei granata. Angelo Fabiani sarà il direttore generale, Alberto Bianchi il ds, Fabrizio Castori ha un contratto già rinnovato. Quanto alla squadra si attingerà dai fondi dei diritti tv, dagli sponsor e dal fondo cassa della società, piuttosto ricco. Ora si capirà se il Radrizzani di turno era davvero intenzionato: in fondo basta contattare i trustee per prendere la società in un minuto. Al netto dei comunicati stampa di una tifoseria incomprensibilmente inferocita con Lotito, ancora una volta la Salernitana è in buone mani e giocherà in serie A per la terza volta in 102 anni. E, una volta per tutte, la multiproprietà si è dimostrata un falso problema. Il resto sono solo slogan virtuali

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.