di Enzo Sica
Le domande che ci facciamo non sono banali ma se stanno facendo, soprattutto dopo il pareggio interno contro il Cagliari (squadra questa ultima in classifica), anche la maggior parte dei tifosi della Salernitana: era davvero tutta colpa di Paulo Sousa questo inizio di campionato da brividi oppure questa squadra, questi calciatori non riescono ad essere incisivi su questo inizio di stagione? Crediamo di propendere per la seconda domanda alla luce del fatto che anche la rabbia ed i fischi finali dopo la gara contro gli isolani dei tifosi granata sono stati tutti destinati a loro.
E’ chiaro che la mano di Pippo Inzaghi, nuovo tecnico, non la potevamo vedere dopo appena una settimana di lavoro ma la grinta, la rabbia e anche la volontà da parte della maggior parte di tutti loro in campo è sembrata quasi assente. Solo nei minuti finali della gara contro gli isolani c’è stata la ribellione (se così la possiamo chiamare) dei calciatori in maglia granata sul terreno di gioco che contro l’ultima della classe hanno ripreso in mano la situazione e anche portato a casa un punto acciuffato con i capelli dalla doppietta di Boulaye Dia.
Non era facile, forse nel convulso finale con due gol segnati nei minuti di recupero. Forse tutto ciò è stato anche dettato dalla spinta data dal nuovo allenatore che in panchina è stato davvero irrefrenabile fino al centesimo minuto di gioco.
Tutta la rabbia dopo questa gara nasce dal non gioco della squadra, dai continui passaggi sbagliati, dai tiri verso la porta avversaria che sono stati merce rara. Anzi rarissima perchè abbiamo annotato qualche azione degna di tal nome solo dopo il primo ed il secondo vantaggio degli ospiti con due soli tiri in porta nei minuti finali della gara dei granata.
Insomma resettiamo tutto ma da questo punto conquistato si può e si deve ripartire, ha detto Inzaghi in conferenza stampa al termine della partita, dobbiamo trasformare i fischi finali degli oltre 17 mila tifosi sugli spalti in applausi. Vero, verissimo mister ma bisogna anche essere coscienti che questa squadra presenta alcune lacune vistose, individuate dal suo predecessore Paulo Sousa già ad inizio stagione ma che non sono state mai colmate.
Il presidente Iervolino, cui va dato atto del suo attaccamento dopo due anni a questa società che ha preso, non dimentichiamolo, tra tante difficoltà oggettive ha voluto cambiare tecnico in corsa, dopo nove giornate di campionato anonimo anche per dare una scossa a questo gruppo del quale fanno parte alcuni di loro che non sono, crediamo, da Salernitana. Il massimo responsabile del sodalizio lo ha fatto proprio per salvare il salvabile.
I quattro punti che ci sono in classifica dopo nove gare, un terzo del campionato già andato via, testimoniano che il lavoro del Pippo nazionale sarà davvero arduo, lungo e difficile. Cominciando fin dalla prossima partita di venerdì sera a Marassi contro il Genoa di Gilardino. Prova del fuoco per i granata? Direi proprio di sì con la speranza soprattutto che questa squadra fermi l’emorragia di reti che incassa che sono praticamente una costante da inizio stagione. E prendere 19 gol in nove gare non è il massimo per una squadra che ha come unico obiettivo la salvezza..
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