Un mese dopo lo 0-4 è cantiere sempre più aperto. 103 anni del club, grande festa a Salerno

Se è vero che il mercato è fermo quasi per tutte e che solo qualche big si prepara ad ufficializzare colpi importanti, è altrettanto vero che una squadra che si salva pur con record negativi in serie dovrebbe muoversi in largo anticipo. Soprattutto se la proprietà sbandiera ai quattro venti la volontà di lottare per l’Europa a stretto giro di posta. In casa Salernitana, invece, non c’è grande coerenza rispetto al progetto prospettato alla piazza. Si punterà sui giovani, ma sono andati già via Bonazzoli, Ranieri e Ruggeri che, l’anno scorso, hanno determinato buona parte della salvezza. Si vuole formare uno zoccolo duro di livello e personalità, però da sei mesi va avanti la diatriba con Djuric per il rinnovo, senza dimenticare che Verdi è tornato al Torino e che Ederson può partire da un momento all’altro in caso di offerta congrua e che ci sono quindici calciatori da piazzare che non rientrano nei piani tecnici. In settimana sono previsti alcuni annunci ufficiali, almeno questa è la promessa della dirigenza rappresentata da un giovane come Morgan De Sanctis. Detto ampiamente del sogno quasi irraggiungibile Cavani (proposto biennale da 1,8 milioni di euro più ricco bonus per ogni gol realizzato, occhio alla concorrenza di Roma e Valencia), ci sono altri attaccanti che sono stati accostati alla Salernitana: da Mattia Destro (che piace allo Spezia) al giovane Lucca che, però, negli ultimi mesi non ha segnato neanche un gol. Il Torino ha offerto Zaza, ma il rapporto età-qualità-prezzo non sembra entusiasmare i granata del Sud che, dal Torino, prenderebbero volentieri il difensore Izzo. Il secondo portiere potrebbe essere l’under Sorrentino, in forza al Pescara e corteggiato anche dal Cagliari.

Al di là delle vicende tecniche, sono state 72 ore di festa per i tifosi granata. La salvezza in A e il compleanno numero 103 hanno spinto centinaia di tifosi a ritrovarsi presso lo storico stadio Vestuti per aspettare simbolicamente la mezzanotte in un clima magico creato dagli ultras. Il 19 giugno, invece, in 8000 si sono recati all’Arechi per assistere ad una partita tra vecchie glorie e Nazionale cantanti, con ricavato di 32mila euro devoluto in beneficenza. Nel mezzo una messa per ricordare i tanti tifosi purtroppo scomparsi in questi anni e iniziative atte a valorizzare le bellezze e le potenzialità del territorio. Bello il museo temporaneo allestito presso la tribuna dello stadio, altrettanto apprezzata l’esibizione del giovane musicista Henry Santan che ha dedicato il brano ad Enzo, Ciro, Peppe e Simone che sono i 4 tifosi che morirono nel treno di ritorno da Piacenza nel 1999. Lunedì’, invece, altra festa in provincia, con oltre 150 bambini interamente bardati di granata e un abbraccio collettivo con i grandi ex Vannucchi, Fusco, Cardinale, Ferraro e De Cesare e con l’attuale team manager Salvatore Avallone. Entro dieci giorni partirà la campagna abbonamenti, con una prima fase riservata ai possessori della Granata Card. Obiettivo 10mila.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.