Vignaroli: “Consiglio a Lotito di vivere la realtà di Salerno per conoscerla meglio”

“Ci sono Crotone e Frosinone, ottime squadre, mentre trovo strano che siano venute meno compagini come Perugia ed Empoli, anche se sono sempre lì e tutto può succedere, ecco perché è importante che restiamo attaccati ai playoff. Uso il noi perché sono ancora legatissimo alla città e alla squadra, mi è capitato spesso di vederla al Nord, ma non mi piace pubblicizzarmi, preferisco restare dietro le quinte”. Cosi Fabio Vignaroli si racconta ai microfoni del quotidiano La Città. Nella sua carriera c’è anche la parentesi con la Lazio di Claudio Lotito… “Sì, arrivai a Roma in un momento particolare della mia carriera, quando avevo perso stimoli per diverse cause. Fu una chiamata dell’ultimo giorno di mercato, e lo ritengo un premio personale che mi sono goduto. Inizialmente non è stata facile, eravamo in oltre 40 giocatori, tanti restavano a casa la domenica, ma mi sono messo a disposizione e mi sono tolto le mie soddisfazioni, anche se comprendo il malumore dei tifosi. Si aspettavano Adriano, e invece arrivai io…”. Che tipo di presidente ha conosciuto? “Fortissima personalità. Non ha paura di nulla, va dritto per la sua strada, ed è un sanguigno. Si può dire tutto di lui, ma i risultati gli danno ragione, almeno a Roma. La sua Lazio è stata sempre al top, quando arrivai io disputammo la Champions League. Poi credo che gestire due società non è mai semplice, ecco perché con la Salernitana negli ultimi anni ha riscontrato qualche problematica. Se si è poco presenti sul territorio diventa tutto più difficile. Le realtà vanno vissute, conosciute, Salerno in particolar modo”,

Fonte La Città

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